
Lucien Saxby is a journalist, writing for the society pages. The Honourable Aubrey Fanshawe, second son of an earl, is Society. They have nothing in common, until a casual encounter leads to a crisis.
Aubrey isn’t looking for love. He already has it, in his long-term clandestine relationship with Lord and Lady Hernedale. And Lucien is the last man Aubrey should want. He’s a commoner, raised in service, socially unacceptable. Worse, he writes for a disreputable, gossip-hungry newspaper. Aubrey can’t afford to trust him when arrest and disgrace are just a breath away.
Lucien doesn’t trust nobs. Painful experience has taught him that working people simply don’t count to them. Years ago, he turned his back on a life of luxury so his future wouldn’t depend on an aristocrat’s whim. Now, thanks to Aubrey, he’s becoming entangled in the risky affairs of the upper classes, antagonising people who could destroy him with a word.
Aubrey and Lucien have too much to hide—and too much between them to ignore. Rejecting the strict rules and closed doors of Edwardian society might lead them both to ruin… but happiness and integrity alike demand it.
2019 RHC, Task 16: Un romance storico di un'autere di colore
Avevo una paura tremenda di questo libro e invece ha finito per farmi fare pace con i romance storici: un’altra conferma del fatto che il problema non sono i generi, ma chi scrive brutti libri pieni di stereotipi. Ammetto che con il romance storico questo è più difficile: come essere credibili con una storia d’amore moderna in epoche nelle quali certe riflessioni non erano ancora state fatte o erano in uno stadio embrionale?
Chiamate Jude Lucens e fatevelo spiegare perché è stata bravissima da questo punto di vista: sono rimasta colpita dalla sua capacità di introdurre poliamore, femminismo e classismo in maniera assolutamente credibile per il 1906. Ho ancora gli occhi a cuoricino davanti a cotanta intersezionalità, alla dimostrazione semplice e pratica di come una persona potrebbe essere discriminata in un ambito, ma privilegiata in un altro.
Ho amato tutti i personaggi principali, Henrietta, Rupert, Audrey e Lucien, così come quelli secondari come Ben e Cath. Potreste trovare seccanti le lunghe discussioni tra i membri delle varie relazioni, ma parlare è uno dei capisaldi del poliamore, quindi io le ho trovate molto realistiche – oltre a essere molto interessanti, finalmente dei modelli relazionali sani dove è importante il benessere di ogni componente.
L’unico difetto per me è stata l’inesperienza: Lucens non è riuscita a gestire nella maniera più efficace per la narrazione tutte l’intersezionalità che ha inserito: intendo dire che, ai fini della storia, aver inserito la questione del suffragio femminile non ha grande rilevanza e sembra che sia stata messa lì un po’ a caso. Diciamo che il mio lato femminista era comunque contento, mentre il mio lato di lettrice ha pensato che si potesse fare di meglio.
Ma questo è solo l’esordio di Lucens: mi toccherà tenerla d’occhio…
