Quando Beth torna dal college per l’estate nella piccola cittadina di Queen’s Creek, in Arizona, non sa che la sua vita sta cambiare. Senza rendersi conto di come o perché, si ritrova a passare attraverso uno specchio e finisce in un mondo apparentemente simile al suo, ma non del tutto identico. Nella realtà al di là dello specchio, infatti, la madre di Beth, morta suicida anni prima, è viva e vegeta e le appare davanti canticchiando mentre si appresta a fare il bucato. Anche suo fratello maggiore, Joe, scomparso da mesi, si aggira per casa in tutta tranquillità e la sua sorellina più piccola, Amy, da tempo ricoverata in una clinica psichiatrica, sembra stare alla grande. Beth scopre che qualsiasi specchio diventa una porta, sotto le dita di chi, come lei, possiede il Dono. E che attraverso quella porta si può avere accesso a infinite possibilità. Infiniti mondi alternativi. Assieme al suo amico immaginario, Peter, e alla sua migliore amica, Charlie, Beth scoprirà la verità sulla sua famiglia e verrà coinvolta in un qualcosa che si rivelerà essere più grande di lei. Qualcosa che potrebbe mandare in frantumi la sua vita. Riuscirà a vegliare su coloro che ama e, allo stesso tempo, a fare la cosa giusta prima che sia troppo tardi?


Questo libro fa parte dei libri autopubblicati che avevo comprato nel lontano 2014 e non avevo mai letto e devo dire che, sebbene abbia dei difetti macroscopici, abbia molta più dignità di molti altri che mi è capitato di leggere.

Principalmente, oltre alla storia, ci sono delle idee – per lo più idee classiche dei viaggi tra le dimensioni, come i pericoli di interferire nelle altre dimensioni – ma almeno Aronica ci ha provato. Ho apprezzato molto l’inserimento della tematica della malattia mentale (acqua di rose, eh, ma comunque meglio del vuoto cosmico) e del dolore della perdita di una persona.

Il problema de La linea sottile è il suo essere molto grezzo. Aveva tutte le carte in regola per essere un buon romanzo, ma gli manca organicità: lo sviluppo personale dei personaggi non si amalgama bene con lo sviluppo della storia e, invece di dare l’idea di un flusso che arriva alla foce, si ha l’impressione di proseguire sulle rapide. L’esempio più lampante è stata la presentazione dell’interesse amoroso della protagonista, che è uscito letteralmente dal nulla.

Non dico neanche di voler provare a continuare la serie, visto che risulta interrotta… peccato, poteva essere un’autrice da tenere d’occhio per il futuro.