La vita di Jude Shea cambia completamente quando salva un cane che chiama Joe. Anche se Jude ha già abbastanza problemi ad occuparsi di se stesso − non ha nemmeno un lavoro − non riesce ad abbandonare l’animale bisognoso. Poi, una sera, un uomo si presenta a casa sua per rivendicare il nuovo amico di Jude. Mentre fuggono da un attacco a sorpresa, Jude scopre che “Joe” non è quello che sembra.
Eoin Thral è un guardiano di una dimensione alternativa, e dopo aver condotto Jude oltre il velo che separa i loro mondi, si trasforma in un uomo muscoloso e affascinante, che spicca per la sua abilità nel combattimento, non per la capacità di amare. Jude si trova immerso nel mondo di Eoin e deve affrontare la battaglia della sua vita per garantire un futuro felice a entrambi.


Terribile. Davvero, davvero terribile. Che avevo in testa quando l’ho comprato? Boh, era il lontano 2013, chi se lo ricorda più… Questa lettura, infatti, fa parte del mio recente impegno a svecchiare la mia lista: mi è venuto a noia aprirla su Goodreads e vedere sempre gli stessi libri!

Chi dice che per leggere servono motivazioni profonde?

Tornando a Il Guardiano, è difficile anche solo iniziare a parlarne tanto è raccapricciante. Prendiamo l’aspetto fantasy: è piazzato lì solo per giustificare l’esistenza di un guerriero bruto che si lamenta ogni tre per due che nessunə ha mai amato perché è troppo disumano. Mah, io penso sia piuttosto per il fatto che sei un violentatore del cazzo, Eoin: porca vacca, Mary Calmes, come ti è venuto in mente che fosse okay che uno dei protagonisti violentasse delle donne perché, ehi, ha delle esigenze che vanno soddisfatte! Ma io da lettrice dovrei sentirmi meglio perché gli fai dire che le violentava a malincuore? Ma scherziamo!?

E il suo rapporto con Jude non è migliore, visto che lo rapisce, lo maltratta e di fatto lo violenta, anche se l’autrice ha cercato di farlo passare per un impeto di passione travolgente, una roba che mi ha fatto chiudere il libro e andare a fare un giro per smaltire il disagio. Io voglio smettere di trovare frasi come Non puoi dirmi di no fatte passare come romanticismo e amore. Basta, basta, basta!

Per il resto, è uno dei romanzi più piatti e noiosi che abbia mai letto: non succede praticamente niente, qualunque tensione narrativa viene liquidata in due righe e i personaggi sono talmente monodimensionali da essere quasi intercambiabili.

Che tristezza. Vado ad affogare la mia disperazione per aver comprato un altro libro di quest’autrice nel tè…