Con la sua forza, il suo bagaglio di visioni e di prodigi, con la sua capacità di reinventare il mondo, Cent’anni di solitudine è il romanzo rivelazione che è stato definito l’opera più importante in lingua spagnola dopo Don Chisciotte. Un capolavoro con il quale si inaugura la stagione felice della narrativa sudamericana, la storia di una grande famiglia i cui componenti vengono al mondo, si accoppiano e muoiono per inseguire un destino ineluttabile. Con questo romanzo tumultuoso che usa i toni della favola, García Márquez ha saputo rifondare la realtà e, attraverso Macondo, creare un vero e proprio paradigma dell’esistenza umana. Un universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, in cui si agita una moltitudine di eroi, protagonisti di quel “romanzo ideale”, secondo le parole dell’autore, “capace di rivoltare la realtà per mostrarne il rovescio”.


2018 RHC, Task 13: Un libro selezionato dall’Oprah Book Club

Se anche voi avete in lista Cent’anni di solitudine da anni, ma non avete avuto ancora il coraggio di iniziarlo a leggere, sono qui per dirvi di darvi una mossa e buttarvi: non è neanche lontanamente noioso come vi hanno raccontato o come potrebbe far temere la sua mole.

In particolare, se amate le fiabe, non potete davvero farvelo scappare. Cent’anni di solitudine è una lunga fiaba fatta di tante piccole fiabe intrecciate tra di loro: fiabe per adulti, dove l’elemento del realismo magico che ha reso celebre questo romanzo prende la realtà e ne fa racconto da tramandare di generazione in generazione.

Ci saranno sicuramente tonnellate di analisi e letture critiche di Cent’anni di solitudine, ma personalmente ho smesso presto di chiedermi quale fosse il significato di quanto leggevo e mi sono semplicemente goduta le parole di Márquez: è un romanzo troppo epico per poter essere chiuso in una sola interpretazione o per avere una chiave di lettura che lo spieghi in maniera soddisfacente.

Cent’anni di solitudine vuole solo essere letto per donare allə lettorə tutta la sua potenza narrativa, che è così travolgente e coinvolgente da non lasciare molto spazio alle interpretazioni.

9 risposte a “Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez”

  1. Un’analisi molto bella. Ho letto il romanzo anni fa, senza sapere che e considerato noioso o che viene criticato. È strano e mi è piaciuto nella sua stranezza. Forse non è un libro da rileggere spesso (parlo solo di me stessa), ma è uno che sicuramente non lascia indifferente, fa pensare e rimane nella memoria a lungo.

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    1. E siccome hai menzionato il realismo magico, vorrei consigliare un’autrice che ha scritto delle opere favolose e veramente magiche – Toni Morrison.

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      1. Grazie, prendo nota! 💙

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    2. Sì, mi è molto difficile capire chi lo ha trovato noioso! 😅 E in un certo senso è anche strano, perché non capita tutti i giorni di leggere un libro del genere…

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  2. […] libro selezionato dall’Oprah Book Club ➡️ Cent’anni di solitudine di Gabriel García […]

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  3. Ammetto di essere tra quelle persone che rinunciano a priori, ma non per la mole (leggo anche certi mattoni con piacere), ma per il genere. Devo dire, però, che la tua recensione mi ha convinta a fare un tentativo, sembra proprio un libro che va letto almeno una volta nella vita. Inoltre, adoro il tema delle “fiabe per adulti”.

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    1. Sì, dagli una chance, vale la pena di buttarsi. A maggior ragione se ami le fiabe per adulti! Non avrei mai pensato potesse essere così bello!💙

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  4. Magari appena lo leggerò, ti farò sapere con un altro commento cosa ne penso 😉

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