Buon martedì, prodi seguaci.

Ieri ho passato ore a guardare le foto dei reperti conservati nel Museo nazionale del Brasile, che nella notte tra il 2 e il 3 settembre è stato devastato da un incendio che ha interessato gran parte dell’edificio. Il Museo, voluto dal re del Portogallo Giovanni VI, fu aperto il 6 giugno 1818 e proprio quest’anno festeggiava dunque i suoi duecento anni: c’erano venti milioni di reperti che coprivano quattrocento anni di storia del Brasile, dall’arrivo dei portoghesi nel Cinquecento alla dichiarazione d’indipendenza nel 1889; c’era lo scheletro di Luzia, i resti del più antico essere umano ritrovato nelle Americhe; c’erano reperti dell’Antico Egitto; c’era un meteorite trovato nel 1784.

Tutto bruciato. Tutto perso per sempre.

A dispetto del fatto che la notizia sembra passata in sordina in Italia, a me piange il cuore.

Mi piange il cuore perché la perdita non è solo del Brasile, ma dell’umanità intera: abbiamo perso una parte della nostra storia e di quella del nostro pianeta. Mi piange il cuore perché, nonostante le dichiarazione di circostanza dei vari politici, questo incendio si poteva evitare con qualche fondo destinato in più.

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Stando a National Geographic, il Museo nazionale non riceveva il suo budget annuale dal 2014: quest’anno aveva ricevuto 13.000 dollari (invece dei 128.000 che gli sarebbero spettati). Nel 2015 era stato costretto a chiudere temporaneamente perché non poteva permettersi di pagare parte dello staff. Per eseguire alcune riparazioni si è stati costretti a ricorrere al crowdfunding. E nonostante gli sforzi dei curatori, a maggio 2018 – l’anno dei duecento anni dall’apertura, è bene ribadirlo – dieci della trenta mostre erano chiuse perché sostanzialmente erano ospitate in sale inagibili (il quotidiano Folha de S. Paulo ha parlato di pareti scrostate e cavi elettrici esposti).

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Ed è così ovunque: aaaaaaaah, che bella la cultura! Come dite? Avete bisogno di soldi per preservarla? Eeeeeeeh, ma non possiamo destinare fondi alla cultura… ci sono altre priorità.

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Per dirne una di casa nostra… la Biblioteca nazionale di Firenze rischia di chiudere perché non ha abbastanza risorse sia per pagare il personale sia per assolvere alle sue funzioni di base. La Biblioteca nazionale di Firenze, gente. Una delle più importanti al mondo.

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Sono molto amareggiata: sembra che la cultura sia importante solo se offre un’occasione di utilità immediata, altrimenti è solo una gran rottura di coglioni.

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Se vi è capitato di visitare il Museo nazionale del Brasile, Wikimedia vi invita a condividere eventuali foto per non far andare completamente perduto questo immenso patrimonio culturale.

Dalle foto che ci arrivano da Rio de Janeiro sono terribili, difficile che si sia salvato qualcosa in quelle sale…

Fonti:

Wikipedia
The Guardian
National Geographic
Repubblica
Japan Times

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