Buona IDAHOBIT, prodi seguaci!❤️🧡💛💚💙💜

Per chi non lo sapesse, IDAHOBIT sta per International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia e si celebra il 17 maggio perché in questo giorno, quasi trent’anni or sono, l’omosessualità fu rimossa dalla classificazione internazionale delle malattie (per le persone amiche, ICD) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Per celebrare la giornata ho deciso di lanciarmi in una questione bella infuocata e parlarvi della possibilità che le preferenze sessuali nascondano della transfobia. Siccome c’è ancora una notevole confusione tra sesso e genere, inizierò questo articolo rispiegando la differenza tra i due, nella speranza di generare una discussione sensata e non le solite urla a caso…

Il sesso è l’insieme dei caratteri sessuali, primari (cromosomi, ormoni, genitali…) e secondari (seno, barba…), con il quale ogni persona è nata. Quindi possiamo avere femmine, maschi o persone intersessuali. Ovviamente non si può “cambiare sesso”, ma è possibile, tramite il processo di transizione, intervenire su diversi elementi del proprio sesso in modo da allinearsi all’identità di genere della persona, il che ci porta alla prossima definizione.

Infatti, il genere (o identità di genere) è il modo con il quale ogni persona elabora la propria appartenenza alla femminilità e alla mascolinità, che nella nostra società prevedono l’aderenza a certi ruoli e a una serie di caratteristiche. Attualmente, però, i concetti di femminilità e mascolinità si sono sfumati abbastanza da far emergere anche altri generi oltre i due donna e uomo: quindi abbiamo persone agender, genderqueer, bigender

Di conseguenza una donna trans è una donna a tutti gli effetti, così come un uomo trans è un uomo a tutti gli effetti proprio perché il genere e il sesso possono non coincidere nei modi in cui ci aspettiamo e la parola trans descrive semplicemente il fatto che alla nascita quelle persone sono state assegnate a un genere che non era il loro. That’s all, folks!

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Adesso, immaginate di conoscere una bellissima persona (di qualunque genere vi attragga), una di quelle che vi fanno svolazzare le farfalle nello stomaco, battere il cuore a mille e via dicendo. E se fosse trans? Magari con un pene/una vagina da voi non prevista?

Toglietevi dalla testa che non possa accadervi: le persone non vanno in giro con i genitali al vento, quindi non avete modo di sapere un dettaglio così intimo prima di parlarne con la persona stessa. A qualunque persona potrebbe capitare di provare un qualche tipo di attrazione per una persona trans: come vi comportereste in tal caso? Uscireste con una persona trans?

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Se la vostra risposta è un no secco, potreste avere un problema di transfobia (notare il condizionale, prego).

Il punto è che siamo tutt* cresciut* in una società che ci ha insegnato uomo = pene e donna = vagina, altrimenti Allarme rosso! La gente strana e contro natura sta arrivando, vade retro! Quindi potremmo aver assorbito abbastanza transfobia da non renderci conto che il disgusto per peni o vagine non farebbe affatto parte delle nostre preferenze liberamente determinate.

Ovviamente nessun@ può dare una risposta onesta a questa domanda tranne voi (d’altro canto, nessun@ può guardarvi nella testa) e non abbiate fretta a darne una. È una domanda che mette in discussione una parte importante della nostra identità e noi esseri umani non facciamo proprio le corse per le crisi d’identità… tendiamo a mettere sotto il tappeto tutto ciò che potrebbe turbare ciò che sappiamo di noi.

E altrettanto ovviamente se la risposta alla fine sarà no, niente peni/vagine per me, non vorrà dire che siete delle brutte persone e faccio un po’ fatica a comprendere chi spara accuse di transfobia a destra e a manca: si finisce per annichilire ogni discussione e per lanciarsi pomodori marci…

Sicuramente, niente vi impedirà di essere accusat* di transfobia se pretendere che al vostro no si accodi chiunque; se accusate di omofobia le persone trans che provano a sollevare la questione; se sostenete che le donne trans sono solo uomini che cercano di infiltrarsi nei movimenti femministi per distruggerli dall’interno; se affermate che le donne trans sono solo uomini che vogliono entrare negli spazi delle donne cis per violentarle e altre amenità di questo tipo.

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Ricordatevi che la questione riguarda il modo in cui una società transfobica come la nostra è in grado di influenzare le nostre preferenze, non il vostro diritto ad avere delle preferenze: così come vi insegna a trovare poco attraente una persona grassottella, potrebbe insegnarvi anche a rifiutare chi non ha i genitali che vi aspettereste.

Nella speranza di aver lanciato una riflessione, vi auguro ancora un buon proseguimento di IDAHOBIT e vi invito, quali che siano le vostre preferenze, a essere gentili.

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22 risposte a “Le preferenze sessuali possono essere transfobiche?”

  1. Avatar skoliosessualità
    skoliosessualità

    Voglio farti i complimenti, un articolo davvero ben fatto.
    Ho avuto la “fortuna” (che però mi ha causato anche discriminazioni) di non essere stato cresciuto con certe convinzioni, o almeno non tutte. Uscirei con qualsiasi persona gender non conforming, trans*, non binary ecc… e ho sempre adorato le persone grassottelle ^_^

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    1. Grazie!💜
      Sei stato fortunato, io ho dovuto scrollarmene di dosso parecchie (e ancora penso di non aver finito)…

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      1. Avatar skoliosessualità
        skoliosessualità

        Più che fortunato ho semplicemente sempre fatto quello che mi piaceva e ho rifiutato quello che non mi piaceva. Mi sono sempre chiesto il perché su tutto, anche sulle cose universalmente accettate come vere. Ma non è stato facile, si è spesso vittime di bullismo e discriminazioni per questo.

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      2. Ah, be’, il “fortunato” era più dedicato al fatto che hai scritto di non essere non essere stato cresciuto con certe convinzioni piuttosto che con la fatica che si fa a non far parte del magico mondo delle persone allocisetero!😘

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  2. Ammetto – come, credo, la maggioranza degli Italiani – di aver ancora poca confidenza con i temi del genere e della sessualità.

    Il dibattito nature/nurture sulla genesi delle preferenze sessuali/affettive è annoso, e forse anche un po’ sterile a ben vedere; la mia impressione (personale e parzialmente informata, quindi suscettibile di cambiamento) è che la società influenzi non tanto le nostre preferenze, quanto il modo in cui le gestiamo (viverle in modo aperto, di nascosto, o reprimerle).
    Se l’influenza sociale fosse così pervasiva, nell’eteronormativo passato non sarebbero esistite persone LGBTQ+ (come vorrebbero darci a bere; esistevano invece moltissime persone closeted, questo sì).

    Come osservi, occorre distinguere fra le proprie (a mio parere) insindacabili preferenze – siano esse innate o modellate dall’ambiente – e il rispetto che va accordato a quelle altrui e al loro diritto di esprimerle.
    Credo che insistere sul rispetto sia più importante e urgente che stanare la vera o presunta transfobia interiorizzata che si cela nel prossimo 😉

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    1. Posso dirti che gli ultimi studi scientifici a quanto so dimostrano che non esiste in realtà una dicotomia tra nature e nurture, ma entrambi contribuiscono a formare identità e orientamento (e sì, anche preferenze). Ancora non sappiamo in quale misura (chissà se ha poi senso cercare la misura esatta di quanto l’una e quanto l’altra ci influenzi), però siamo arrivati a questo punto qua.
      Probabilmente, come dici tu, è il motivo per cui, per quanto una società si impegni, non riuscirà a eliminare le persone queer dalla faccia della Terra. Tuttavia questo impegno a marginalizzare nella speranza di farci sparire fa male. Fa maledettamente male.
      Non sono d’accordo quando scrivi che stanare la transfobia interiorizzata non sia urgente: è la transfobia più difficile ed elusiva da riconoscere e fa un sacco di danni, soprattutto all’interno della comunità LGBTQIA+, dove ci ci aspetterebbe sempre solidarietà reciproca, e invece… capisci bene che, se non ti trovi a tuo agio nella tua comunità e il mondo là fuori ti è ostile, ti ritrovi isolat* e in una condizione potenzialmente molto vulnerabile…

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  3. io non sono attratto dalle donne obese (nè dalle scheletriche), non desidero avere rapporti sessuali con donne obese ed è un mio diritto rifiutarle sessualmente (senza offendere) qualora volessero avere rapporti con me. La società non influenza affatto i gusti, mi rifiuto nel modo più assoluto di crederlo. I nostri gusti sono nostri e sono genuini. Ci sono uomini a cui piacciono le donne grasse e va bene, donne a cui piacciono gli uomini grassi e va bene, ma se a molte donne e uomini non piacciono sono gusti genuini e vanno rispettati sempre. Se una donna non è attratta dal mio fisico esile ha il diritto di rifiutarmi, io non mi permetterei MAI di dirle “no è la società che ti influenza”, i suoi gusti sono liberi e veri come i miei! Una persona attratta dalle persone trans non operate ha il dritto di esserlo, una persona che non vuole fare l’amore con persone trans ha il diritto di non volerlo! non è transfobica! Non è transfobica! I suoi gusti vanno rispettati. La società non può obbligare nessuno a trovare attraenti certi corpi e non altri! I gusti e le preferenze sono SEMPRE genuine che siano maggioritarie o minoritarie statisticamente non cambia la lro autenticità per chi le prova! l’attrazione fisica, per i corpi non dipende dalla società o scatta o non scatta. Le nostre preferenze sessuali sono genyine e autentiche, sono nostre, non sono condizionate dalla società in nessun caso! E mi rifiuto di cambiare idea

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    1. Non trovare attraente sessualmente qualcuno per le sue caratteristiche fisiche o anatomiche è legittimo e non è discriminante. E quanto a donna = vagina e uomo =pene non è la società che lo ha imposto, è solo ciò che si verifica nella maggioranza numerica dei casi (quando senti rumore di zoccoli pensi al cavallo non alla zebra) pertanto quando non si rientra nella maggioranza dei casi dal punto di vista anatomico è meglio dirlo al partner prima di finire a letto, lui o lei potrebbe gradirlo oppure non gradirlo in ogni caso le sue preferenze vanno rispettate

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      1. L’idea di pensare al cavallo e non alla zebra quando si sente rumore di zoccoli non gode di buona salute dal lontano Settecento (grazie a Hume, se non ricordo male). È un atteggiamento che dovremmo fare di tutto per evitare…
        Non penso che una persona trans non dica niente prima di calarsi le mutande… in caso succeda, non va bene, perché sta negando all’altra persona di esercitare il suo libero consenso.

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    2. Dev’essere proprio per questa mancanza di influenza che in questo periodo sale l’ansia da prova costume…
      Comunque, non ho scritto che bisogna puntare il dito verso le persone e iniziare a urlar loro contro “Aaaaaaaah, atteggiamento transfobico! Atteggiamento transfobico!”, perché non serve a nulla (anche se, mi ripeto, purtroppo queste discussioni finiscono così, a tirarsi i pomodori marci). L’intento del mio post era quello di dare visibilità a una questione importante della comunità trans, in modo da indurre una riflessione sulle preferenze sessuali di ciascun@. Non ho scritto che non fare sesso con una persona trans non operata è sicuramente transfobico, ma che potrebbe esserlo; e nemmeno che qualcun@ possa arrogarsi il diritto di stabilirlo, tranne la persona stessa, visto quanto sia labile il confine tra legittima preferenza e preferenza transfobica.
      Se ti rifiuti di cambiare idea, okay, penso che nessuna persona trans verrà a puntarti una pistola alla tempia per costringerti a fare sesso con lei…

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      1. quindi se io eterosessuale non sono attratto sessualmente da donne molto grasse o molto magre o molto più vecchie di me devo spaccare il capello in quattro per capire se sono grassofobico, magrofobico o gerontofobico? No, grazie. Se c’è una campo dove abbiamo bisogno di totale insindacabilità è quello delle nostre preferenze sessuali e/o romantiche. Qualunque preferenza e qualunque avversione in campo sessuale è legittima e non va criticata. Parlando di adulti consenzienti, ovviamente

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      2. È la tua vita, decidi tu cosa farne o su cosa riflettere🤷‍

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  4. e non ci sarebbe tanta ansia da prova costume (cosa che non centra comunque nulla con il tema in esame, la moda non può controllare la mia eccitazione sessuale, se certi corpi mi eccitano più di altri non centrano i media) se ognuno di noi accettasse che ci sono corpi più belli del suo e poi andasse in spiaggia tranquillamente, ci saranno sempre persone con un corpo più bello o tonico del nostro e stanno in spiaggia pure loro, accettiamolo e basta

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    1. Stiamo parlando di possibili influenze della società sulle preferenze sessuali, quindi direi che la “prova costume” c’entra nella misura in cui una persona vuole essere desiderabile e bella. Se il messaggio che passa è che solo un certo tipo di fisico è desiderabile, si produrrà un certo stress in chi non ce l’ha e delle aspettative in chi si aspetta di trovarlo. Dovremmo imparare a fregarcene? Sì, ma non è così semplice, perché va a interessare fragilità e debolezze, delle quali a volte non si è neanche consapevoli.

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      1. i corpi belli e attraenti (in linea di massima perchè pure chi è brutto può essere attraente per qualcuno) sono più di uno ma non possono essere tutti, se somigli fisicamente a danny de vito, ad anna mazzamauro a kathy bates, a lucia annunziata a dario argento devi accettare il fatto che non sei fisicamente attraente in linea di massima, c’è chi lo è più di te, non è una ingiustizia, è una realtà da accettare e non ti impedisce certo di andare al mare

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      2. Il punto secondo me è che non esiste un “in linea di massima”: credo che tutte le persone da te citate abbiano avuto delle relazioni, quindi suppongo che qualcun@ l* abbia trovat* attraenti. Se esistesse davvero una distinzione oggettiva tra bellezza e bruttezza, la gente brutta non avrebbe chance, oppure ci si fidanzerebbe solo tra brutti o tra belli, ma non è così. Quello che tu definisci “corpi belli e attraenti in linea di massima” per me è il frutto di anni di messaggi (pubblicitari, culturali, etc…) prodotti in seno alla nostra società.
        Dei nomi che hai citato faccio fatica a trovare una persona attraente per questioni anagrafiche, ma un sacco di gente afferma che Adele sia brutta perché grassa, ma io la trovo molto bella. Non si può stabilire una legge che separi persone brutte e belle in assoluto: i canoni di bellezza variano nello spazio e nel tempo, da sempre. Secondo me, sarebbe l’ora di smettere di proporre solo un tipo di bellezza…

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      3. Adele è formosa, non obesa ed è oggettivamente bella come altre donne meno formose ella stessa età, poi se alcuni per loro gusto non la trovano bella fatti loro. La bellezza fisica esiste non è irreale, è armonia del corpo nè scheletrico nè obeso: tu credi che i media maligni ci facciano il lavaggio del cervello io no, nessun media potrà mai farmi provare attrazione per il corpo di Lucia annunziata o di Anna Mazzamauro o di Rebel Wilson, nessun media potrà mai farmi ritenere brutta e non attraente Monica Bellucci o Laura Brioschi o Jessica Bohers, nessun media può spingere a ritenere brutto Zac efron e Michael Fassbender e bello Lino Banfi (il fatto che anche i brutti e le brutte abbiano relazioni amorose non vuol dire che sono belle vuol dure solo che esiste pure chi trova attraenti i brutti, il che smentisce tra l’altro la teoria dei media che ci fanno il lavaggio del cervello). Io nel “in linea di massima” ci credo fermamente e i media non centrano un tubo: ci sono uomini e donne più belli fisicamente di altri e più attraenti, è oggettivo questo non impedisce ai brutti di trovare una persona che li desidera ma è oggettivo che chi ha un bel fisico attrae un po’ di più, più facilmente in linea di massima (non in ogni singolo caso); vediamo di accettarlo serenamente

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      4. E va be’, torniamo sempre lì. Non penso che la società ci faccia il lavaggio del cervello, ma ci influenzi, visto che ci siamo dentro anche noi… per il fatto che una persona che secondo gli standard di bellezza è brutta può essere trovata bella e attraente da un’altra: è semplicemente perché la bellezza è relativa, non assoluta… 🤷‍

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      5. ok, io resto della mia idea

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  5. Personalmente io posso provare potenziale attrazione verso chiunque indipendentemente dal genere, però trovo che sia una questione delicata quella del definire transfobica una persona per le sue preferenze sessuali. Capisco il punto di vista di una persona trans e come possa sentirsi ferita, ma ad esempio una donna lesbica che rifiuta di stare con una persona che ha un pene non è transfobia. È semplicemente lesbica, nella vita non desidera cazzi, ed è anzi omofobo dirle che se rifiuta una persona con un pene è transfobica. Poi è un’altra questione se una persona dovesse dire “oddio sei trans non voglio stare con te perché sei deviato che schifo”.

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    1. Sì, è una questione molto delicata (infatti, un sacco di gente, invece di discuterne civilmente, si prende subito a pesci in faccia). Lo scopo del mio post era quello di stimolare una riflessione personale: non siamo abituatə (da quello che ci arriva dalla società) a includere le persone trans nel bacino di potenziali partner. Eppure esistono anche loro ed è bene farsele certe domande: poi ognunə arriverà alla sua risposta. Potrebbe essere anche negativa e non c’è niente di male in questo: trovo stupido quando si lanciano accuse di transfobia solo per questo motivo. Penso che il confine tra una preferenza legittima e una preferenza transfobica sia molto labile e che nessunə tranne la persona stessa possa indagarlo. Non posso dire che sbaglia la donna lesbica a non voler avere a che fare con il pene di una donna trans, né che sia sbagliato da parte delle persone trans ribadire il fatto che le persone sono più dei loro genitali. Penso che abbiano ragione entrambe e che l’unico modo di uscirne sia sviscerare la questione, parlandone sempre di più.

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      1. io sono tranchant. ogni preferenza è legittima punto e basta. Sei attratto da una persona trans non operata? Sì è legittimo. Non sei attratto da donne con il pene e uomini con la vulva? Legittimo lo stesso

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