The last place Ivie expects to be approached by a devastatingly handsome male is in a crowded, smoky cigar bar rarely frequented by vampires—yet here he stands. Silas is flirtatious, gallant, and, above all, mysterious. Ivie is anything but. A nurse at the healer’s clinic and the daughter of a biker, Ivie is accustomed to speaking her mind. So she does. Since aristocrats rarely pick up females of her class, Ivie asks Silas just what kind of game he thinks he’s playing.
Despite her guarded exterior, Ivie surrenders to the fierce desire she feels for Silas. And yet, just as their courtship is heating up, he reveals that it cannot last, for he is bound to return to the Old Country. Their bond only deepens as they make the most of their precious time together. But when she learns the truth, Ivie must find a saving grace—before all is lost…
2018 RHC, Task 15: Un libro che si legge tutto in una volta
Quest’anno J.R. Ward, prima dell’uscita del sedicesimo volume della saga (The Thief, che ho già recensito perché sono wild e ho deciso di ignorare l’ordine cronologico…😂), ci ha deliziato con l’uscita di una storia breve – Dearest Ivie appunto – incentrata su due personaggi che non avevamo mai incontrato, Silas e Ivie. Non fanno parte della Confraternita o del suo entourage, per così dire, ma… chissà. Come dice sempre Ward quando le fanno qualche domanda troppo curiosa… keep reading!
L’aspetto che ho amato di più in questa storia breve è l’idea che il lieto fine non arrivi standolo ad aspettare e che non sia idilliaco come ce lo aspetteremmo. È un tratto abbastanza distintivo di questa serie (e uno dei motivi per i quali è così apprezzata): anche quando interviene l’elemento che permette a due personaggi di stare insieme, questo non porta mai alla perfezione idilliaca, all’ideale maschile o femminile tipico del romance, ma ogni tipo di diversità viene accolto con amore nella coppia invece di essere cancellato a colpi di fantasy.
Ci sono tanti esempi di disabilità fisica o malattia mentale nel corso della serie e Ward si muove sempre molto bene nel definirle, senza tratteggiarle come limiti alla piena realizzazione del personaggio, ma senza neanche nascondere le difficoltà che certe condizioni possono comportare per una persona e quindi per una coppia. A dispetto del genere letterario, insomma, c’è molto realismo.
Silas e Ivie si incontrano in un brutto momento della vita del primo e, per quanto breve, Ward ha scritto una storia capace straziarci l’anima e di farci adorare Ruhn ancora una volta – sul serio, conosciamo questo personaggio da pochissimo e già lo amiamo come se fosse Wrath, che ormai ci fa compagnia da più di dieci anni!