Buon lunedì, prodi seguaci!

Oggi, tanto per cominciare la settimana, vi propongo tre brevi recensioni tutte insieme di tre altrettanto brevi libretti che mi sono letta di recente.

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Autobiografia dell’autrice che, giovanissima, si rifugiò nella zona controllata da ex guerriglieri per sfuggire al carcere. Inoltre poesie, fiabe, leggende e ricette dell’Eritrea. Ribka Sibhatu vive ora in Italia ed è laureata in Lingue e Letterature straniere.


Aulò e tutti gli altri libri della collana I mappamondi di Sinnos sono destinati a far conoscere alle ragazze e a* ragazz* altre culture, lasciando che siano le portatrici e * portator* di quella stessa cultura a presentarla.

Si tratta di un bel progetto editoriale, anche se a occhi adulti potrà sembrare un po’ essenziale: tuttavia, per chi è alle prese con giovani esseri umani è un bel modo per iniziare ad ampliare gli orizzonti.

In Aulò, oltre alla storia dell’autrice, sono presenti canti, ricette, indovinelli e tanti altri elementi della cultura eritrea che possono incuriosire una giovane mente: inoltre, è presente il testo a fronte in tigrino e, se si trova una persona che sa la lingua, può essere una base di partenza per sentire una cultura diversa.

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Dopo il successo di Gesù, con questo saggio Paolo Flores d’Arcais riflette sullo stato di salute e sugli spazi di azione ancora propri della democrazia, cercando prima di individuarne nemici e punti deboli, poi di trovare possibili soluzioni per un ritorno vero e condiviso del fare democratico. 
L’idea di democrazia ha dovuto adeguarsi a molte sollecitazioni, a cambiamenti sociali così radicali da mettere in crisi non solo le grandi ideologie, ma anche gli ideali che tenevano insieme popoli e nazioni. Cosa rimane al concetto e alla pratica democratica dopo l’improvviso accelerare della storia degli ultimi anni? Cosa dopo decenni di liberismo sfrenato, dopo crisi finanziarie, dopo l’avvento sempre più incontrollabile dei poteri forti?


In un momento storico nel quale le democrazie hanno il fiatone e si celebrano gli uomini forti al comando, mi sarebbe piaciuto parlar molto bene di questo libriccino.

Non che ne parlerò così male, ma mi è sembrato un saggio molto autoreferenziale, di quelli che chi è d’accordo con te riempirà di elogi, mentre il resto non si darà la pena di dargli una chance.

Da questo tipo di saggio mi aspetto sempre che sia accessibile a un più vasto pubblico possibile e rimango malissimo quando vi trovo sfoggi di erudizione, che a parer mio non fanno che allontanare le persone dai concetti chiave alla base della nostra forma di governo.

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«Nei mesi scorsi, Nicoletta ha scritto un’utile guida/pamphlet, pensata per una composita galassia di insegnanti, educatori, ricercatori, giornalisti, debunker, attivisti. Spiega come riconoscere bufale storiche e “patacche”, come districarsi tra i falsi che diventano virali sul web, come usare le fonti, come smontare in pubblico le manipolazioni.» (dal sito di Wu Ming Foundation)


Questa breve guida (sono una sessantina di pagine) è stata redatta da Nicoletta Bourbaki, un gruppo di storici che si fa un mazzo tanto nel demolire falsi storici e tentativi di stravolgere il senso delle lotte contro il nazifascismo e il colonialismo. Potete liberamente scaricarla dal sito della Wu Ming Foundation ed è una lettura che consiglio a chiunque, visto che stando sul web è una questione che ci riguarda tutt* e alla quale tutt* dobbiamo cercare di porre l’attenzione.

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