Buon mercoledì, prodi seguaci!🖤💚

Ieri ho pubblicato sul blog una lista di diciassette miti che tocca ancora sentire alle persone aromantiche. Ebbene, gran parte di quei pregiudizi affondano le radici nel concetto di amatonormatività, che Elizabeth Drake, professoressa associata di filosofia alla Arizona State University, nel suo libro Minimizing Marriage, definisce così:

L’assunzione che una relazione principale, esclusiva e amorosa sia normale per gli esseri umani, nel senso che è un obiettivo universalmente condiviso, che tale relazione è normativa e che si dovrebbe aspirare a preferirla ad altri tipi di relazioni. [Traduzione di Baylee]

L’amatonormatività, prosegue Drake, comporta quindi uno svilimento del valore dell’amicizia e di tutte quelle relazioni volte alla cura reciproca, come quelle poliamorose e queerplatoniche, oltre a caricare di negatività la condizione di single.

Quello che l’amatonormatività ci dice è che le uniche relazioni in grado di regalarci la felicità e una vita degna di essere vissuta sono quelle romantiche, così come l’eteronormatività vorrebbe farci credere che l’eterosessualità è l’unico modo sano e normale di essere.

«Se pongo fine a questa relazione, sarò sol@ e quindi ancora più infelice»

«Le persone migliori sono già prese»

«Il sesso senza amore è così squallido!»

«Sei troppo carin@ per essere single!»

«Se non mi sposo, sarò sol@ per sempre»

Come ogni scatola piccola e stretta, l’amatonormatività non nuoce soltanto a persone asessuali, aromantiche, poliamorose o legate da un qualunque rapporto di amicizia o di cura reciproca, ma anche a coloro che vorrebbero una relazione romantica ed esclusiva e che si ritrovano a sopportare il peso di mille aspettativeE allora, il/la fidanzat*?»; «A quando il matrimonio?», e via di questo passo).

Inoltre, essendo l’amatonormatività una norma sociale prescrittiva, non ci si è preoccupati di dare spazio nelle nostre legge a relazioni diverse da quelle esclusive e romantiche. Anzi.

Vi ricordate della vicenda di Gianni e Pietro? Nel 2016, approvate le unioni civili, venne fuori che questi due signori ne avrebbero usufruito, benché non innamorati, ma legati da un amore fraterno che la legge 76/2016 avrebbe potuto tradurre in una serie di vantaggi pratici. Partì subito la polemica sull’uso improprio della legge, come se vi fosse specificato quale dovesse essere l’esatta natura dei rapporti tra persone dello stesso sesso e come se nessun@ si fosse mai sposato per motivi diversi dall’amore romantico…