Buon Martedì grasso, prodi seguaci!🤡

Vista la giornata di abbondanza, inauguro le recensioni “in saldo”: due al prezzo di una. Lo faccio per due motivi: il primo è che ne ho davvero parecchie in arretrato e così vedo di smaltirle; il secondo riguarda il fatto che non sempre ho così tanto da dire, quindi preferisco scrivere qualcosa di breve e magari farvi conoscere qualcosa di bello (o dissuadervi da qualcosa di brutto).

Quindi, sì, le caratteristiche di queste recensioni saranno la brevità e l’accorpamento, che spero di fare tra libri in qualche modo simili (o per genere, o per tematica), ma con il mio amore per il saltare di palo in frasca chissà cosa verrà fuori…😏

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Un vastissimo affresco, questo di Rémond, di grande chiarezza, linearità e leggibilità, che ha alla base un’informazione ricca e dettagliata, sintetizzata con l’abilità di un grande maestro sensibile agli aspetti politici e sociali della storia religiosa. Francesco Margiotta Broglio, “Il Corriere della Sera”
Di secolarizzazione si fa un gran parlare, ma assai spesso in maniera sommaria e imprecisa. A fornirci ora una guida leggibile e autorevole è René Rémond, che della questione in Europa traccia la storia dall’età moderna ad oggi. Massimo L. Salvadori, “La Stampa”


La secolarizzazione è un saggio che racconta della storia della separazione tra Stato e Chiese e non è davvero niente più che l’esposizione di eventi e fatti così come sono accaduti.

Tuttavia, ne trovo utile la lettura perché oggigiorno si tende a dimenticarsi del fatto che la secolarizzazione non ha liberato solo la parte laica della società, ma anche quella religiosa, rendendo entrambe (almeno in teoria) libere dall’influenza e dal potere dell’una sull’altra.

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Il discorso di Hume sulla religione si sviluppa lungo diverse linee argomentative. In primo luogo la contestazione di tutte le pretese di verità delle religioni teistiche: viene argomentata l’inaccettabilità di qualunque prova empirica o razionale dell’esistenza di Dio. Non meno radicale e decisiva è la critica che Hume rivolge alla credenza nei miracoli basata sulla presunta affidabilità delle testimonianze su eventi miracolosi che attesterebbero l’autorevolezza dei fondatori delle grandi religioni rivelate. Infine, terzo argomento: come conciliare la pretesa bontà e onnipotenza dell’essere divino dei monoteismi con la presenza del male nell’universo? Hume elabora quindi una critica serrata alle dannose conseguenze delle religioni sul piano morale e sociale: da una parte argomenta sull’incompatibilità psicologica tra religione e moralità; dall’altra sviluppa una dettagliata analisi delle implicazioni in termini di fanatismo, faziosità e intolleranza – delle diverse forme della religiosità.


David Hume è uno dei miei filosofi preferiti e trovo molto consolante ricorrervi quando il mondo intorno a me impazzisce e dà eccessive attenzioni a chi pensa che i vaccini provochino l’autismo o che le teorie riparative abbiano una qualche efficacia (e siano mai riuscite a riportare una persona LGBTQIA+ sulla “retta via”).

In questo volume, Laterza raccoglie sezioni da Storia naturale delle religioni, da Dialoghi sulla religione naturale e da Ricerca sull’intelletto umano, più il Frammento sul male, La superstizione e l’entusiasmo e parte de I caratteri nazionali.

Quello che adoro di Hume, oltre al suo fornire ottime argomentazioni contro i fanatici, è la sua capacità di farti dubitare delle tue stesse convinzioni e di fartele mettere in discussione (anche se sei d’accordo con lui).

Non importa da dove parti: Hume ti scombussolerà il cervello.

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