Buon lunedì, prodi seguaci! ^^
Oggi vi propongo una citazione da Di notte sotto il ponte di pietra di Leo Perutz, che sto leggendo per LiberTiAmo. È un romanzo con una struttura molto particolare che mi sta intrigando assai…
«Tutto questo suona bene ed è molto promettente» disse Barvitius, «ma dimmi, quanti anni ha questo gentiluomo?».
«Poco più di venti».
«Ahimè!» esclamò Barvitius. «Legna verde…».
«Lo so» disse Leitnizer, «dà poco fuoco e fa molto fumo. Ma questo non vale per Waldstein. Lui è l’uomo giusto. Un tipo a cui nessun fossato sembra troppo profondo e nessun muro troppo alto. Con una mezza dozzina dei suoi dragoni è andato a prendere un visir nell’accampamento turco e se l’è portato via».
«Forse è proprio il tipo giusto» ammise Barvitius. «Va’ da lui e parlagli. Sta’ attento, però, non gli dire troppo, perché in un uomo così giovane la coscienza è spesso ancora come un puledro, che scalcia se ci si avvicina troppo».
«Non preoccupatevi» disse Leitnizer. «Gliela canterò in modo che la cosa gli piacerà».
Praga, fine del XVI secolo. Sulla città regna Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero, collezionista, mecenate delle arti e delle scienze, uomo eccentrico e misterioso. Vive arroccato nel Castello, circondato da alchimisti, astrologi, pittori, servitori fedeli e imbroglioni di ogni risma. Ama una donna di nome Esther, moglie dell’ebreo Mordechai Meisl, l’uomo che gli presta il denaro per la sfarzosa ed eccentrica vita di corte, ma è un amore che esiste solo nei sogni, perché così ha voluto Rabbi Löw, autore di sortilegi, cabalista e artefice del Golem. Dentro questa Praga magica e perduta Leo Perutz intreccia le sue invenzioni narrative, fantastiche e poetiche, intorno a un perno che è l’inestricabile intreccio dei destini dei due rivali, Rodolfo e Mordechai, il Cristiano e l’Ebreo, entrambi grandi, entrambi perdenti.
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È un libro molto particolare! ^^
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