Buon giovedì, prodi seguaci.
Quante volte vi è capitato di sentir sbandierare quella frase di Evelyn Beatrice Hall che vuol essere il sunto del pensiero di Voltaire, Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo? Scommetto che sono innumerevoli volte, così tante che ormai pare che nessuno si ricordi di quanto sia (o dovrebbe essere) uno dei principi alla base della nostra società.

Fonte: Wikipedia
Uno dei fatti che mi sconvolge di più ogni volta che accade qualcosa di orribile contro la comunità queer è il silenzio e l’imbarazzo di spendere anche solo due parole in difesa di quelle persone da parte dei rappresentanti delle istituzioni (a meno che non si tratti di noti “filo-queer”).
Voglio dire, io sono un’atea agnostica e suppongo si essere molto lontana dalle idee di un cristiano copto, ma non ho bisogno di essere d’accordo con lui per condannare gli attentati dell’ISIS compiuti in Egitto nella Domenica delle Palme. Se mi schiero con i copti contro i terroristi, non vuol dire che sono pronta a convertirmi al cristianesimo: vuol dire che non sono disposta a tollerare che anche una sola persona sia uccisa solo perché è diversa da me.
Quindi, rappresentanti delle istituzioni (che, vi ricordo, rappresentate anche le persone queer e i/le loro alleat*), non avete alcuna scusa per tacere o essere imbarazzati di fronte alle notizie che ci giungono dalla Cecenia. Non importa se anche la sola idea di un rapporto sessuale tra due uomini vi disgusta, se avete votato contro le unioni civili o se avete fatto di tutto per boicottarle, se il matrimonio egualitario vi ripugna, se le adozioni estese alle persone gay vi fanno accapponare la pelle: se siete dei/delle degn* figli* della nostra cultura condivisa, non potete non condannare qualunque violenza contro gli omosessuali in Cecenia (e altrove).

Per saperne di più:
Petizione di Amnesty International
Intervista a Svetlana Zakharova
Intervista a Leonardo Monaco (Radio Radicale)
Lettera a Mogherini e Alfano dell’associazione Certi Diritti