Chi è davvero Magnus Bane? È forse l’individuo misterioso che s’insinua nelle trame della Rivoluzione francese, o lo strampalato europeo che crea scompiglio in un remoto Perù dell’epoca coloniale, o il venditore di alcolici che sfida il proibizionismo nella Manhattan degli anni Venti? E se invece fosse soltanto un giovane alla moda, sempre pronto a scendere in pista nelle discoteche più elettrizzanti nella New York degli anni Settanta? Cassandra Clare ci accompagna attraverso luoghi ed epoche affascinanti alla scoperta dei retroscena più avvincenti del passato di Magnus Bane, eclettico e inafferrabile personaggio che ha vissuto mille vite in una, tutte legate da un filo rosso: la perenne lotta tra la forza dell’amore e quella del destino, a cui nessuno può opporsi, neppure il Sommo Stregone degli Shadowhunters. Con il racconto inedito “La segreteria telefonica di Magnus Blade”.


Perché ho letto Le cronache di Magnus Bane? Sul serio, mi ero ripromessa di ignorare qualunque altra cosa fosse uscita dalle mani di Cassandra Clare nonostante i deliri dei fan fossero ovunque perché, dopo aver letto la prima trilogia degli Shadowhunters, non mi sembrava il caso di infierire ulteriormente su me stessa.

I miei ricordi dei libri di Clare non sono dei migliori, per quel che ne è rimasto: soprattutto una grande irritazione per il suo stile, così pedante nel volersi assicurare che i suoi lettori capissero esattamente le azioni dei suoi personaggi…

Quindi, perché ho letto Le cronache di Magnus Bane? Be’, a mia discolpa dirò di essere entrata in un circolo vizioso di trash molto spinto, roba davvero forte adatta solo a chi ha il pelo sullo stomaco: mi sono guardata Shadowhunters, la serie tv, che è probabilmente una delle cose più brutte che siano passate sugli schermi televisivi negli ultimi anni. Pensate a un qualunque difetto possa avere una serie tv e vedrete che Shadowhunters ce l’ha…

Comunque, è così brutta da avermi incuriosito: questo mese esce la seconda stagione e non vedo l’ora di vedere quanto potrà essere ancora più brutta… e non paga della serie, il mio ingordo desiderio di trash si è spinto a volersi ributtare sui libri… Ora, la seconda trilogia degli Shadowhunters mi sembrava un po’ troppo pure per l’esaltazione da trash, così mi sono buttata su Le cronache di Magnus Bane. Se vi interessa la serie, vi raccomando di non seguire il mio esempio, perché io mi sono vista spuntare personaggi sconosciuti o dimenticati in ogni dove…

Alla fine di questa non-recensione, vi dirò che Le cronache di Magnus Bane si prende tre stelline perché non è irritante quanto la trilogia (sarà stato merito delle due coautrici, Johnson e Brennan?) e ha brillantemente appagato il mio bisogno di trash, almeno fino alla prossima stagione diShadowhunters

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