What if you weren’t sexually attracted to anyone?
A growing number of people are identifying as asexual. They aren’t sexually attracted to anyone, and they consider it a sexual orientation—like gay, straight, or bisexual.
Asexuality is the invisible orientation. Most people believe that “everyone” wants sex, that “everyone” understands what it means to be attracted to other people, and that “everyone” wants to date and mate. But that’s where asexual people are left out—they don’t find other people sexually attractive, and if and when they say so, they are very rarely treated as though that’s okay.
When an asexual person comes out, alarming reactions regularly follow; loved ones fear that an asexual person is sick, or psychologically warped, or suffering from abuse. Critics confront asexual people with accusations of following a fad, hiding homosexuality, or making excuses for romantic failures. And all of this contributes to a discouraging master narrative: there is no such thing as “asexual.” Being an asexual person is a lie or an illness, and it needs to be fixed.
In The Invisible Orientation, Julie Sondra Decker outlines what asexuality is, counters misconceptions, provides resources, and puts asexual people’s experiences in context as they move through a very sexualized world. It includes information for asexual people to help understand their orientation and what it means for their relationships, as well as tips and facts for those who want to understand their asexual friends and loved ones.
Mentre Understanding asexuality era un libro strettamente scientifico scritto da un ricercatore non-asessuale, The Invisible Orientation è stato scritto da un’asessuale con lo scopo di spiegare in cosa consista l’asessualità e come “riconoscerla”.
The Invisible Orientation, infatti, contiene pochi dati scientifici, ma è un utile volume per chi pensa di essere asessuale o per chi conosce o ha rapporti con una persona asessuale e vuole sapere come meglio sostenerla e starle vicino. Ovviamente, anche questo per il momento esiste solo in lingua inglese…
Comunque, è diviso in sei parti. Nella prima si danno le prime definizioni e si sfatano i primi miti (no, l’asessualità non è una malattia, né fisica né mentale, per quanto a voi piaccia il sesso). Nella seconda parte si descrivono le varie esperienze asessuali: i vari orientamenti romantici e l’aromanticismo, il rapporto tra asessualità e non-binarismo, le aree grigie, la varietà presente nella comunità e così via.
Nella terza parte Decker si dà da fare per smontare i miti che circondano l’asessualità: dal “non hai ancora incontrato la persona giusta” al “allora siete schifosamente egoisti”, dal “devi essere repress*” al “devi essere stat* traumatizzat*”. La quarta parte, poi, è dedicata interamente alle domande “fondamentali” per scoprire se siamo o meno asessuali, mentre la quinta si rivolge a chi potrebbe conoscere una persona asessuale e non sa bene come affrontare/gestire l’informazione. Infine, nella sesta parte c’è un elenco di risorse (siti, forum, blog, studi, media, video) dedicate all’asessualità.
Mi sento di consigliarlo a chiunque voglia approfondire la sua conoscenza di questo misconosciuto orientamento sessuale, soprattutto se avete il dubbio di essere asessuali o se conoscete qualcuno che lo è. È in inglese, è vero, ma è scritto in maniera molto semplice: può essere alla portata di chiunque abbia una conoscenza almeno scolastica della lingua (anche se, magari, se non siete abituat* a leggere in inglese, potreste impiegare un po’ di tempo nel portarlo a termine).