Munifico giovedì, prodi seguaci!

Comincio col dire che io non voglio avere figli* e che quindi la Ministra Lorenzin può fare tutti i #FertilityDay che le pare, di certo non mi farà cambiare idea.

Siccome però, prima di essere una donna con tutti gli organi “giusti” per essere una potenziale madre, sono un essere umano dotato di empatia nei confronti di chi vorrebbe ma non può, vorrei scrivere un post di osservazioni utili per difendere l’italica fertilità.

  1. Infertilità. Scientificamente parlando (cosa che, sorprendentemente, pare proprio estranea al nostro Ministero della Salute), la fertilità non è un’emergenza nazionale, visto che (pur nella difficoltà di misurazione) ne risulta tanta quanto un secolo fa. Ciò che ci sta creando problemi è la fecondità, intesa come propensione a fare figli, e la natalità, come spiega questo articolo di Focus. Inutile ribadire che né fecondità né natalità si possano aumentare con quel vergognoso Piano Nazionale per la Fertilità, ma con politiche di welfare e lavoro adeguate (sì, bisogna spendere parecchi soldini, non ci si può cavare d’impaccio con due cazzate in croce per far contenti bigotti e fascisti).
  2. Fecondazione assistita. Anche se l’infertilità non è un’emergenza nazionale, molte persone hanno bisogno di ricorrere alla medicina per concepire un* bambin*. Vogliamo parlare di quell’italica vergogna che è stata ed è la Legge 40/2004? Quella oggetto di un referendum dove l’ingerenza della Chiesa è stata di inaudita violenza? Il Ministero della Salute, che evidentemente predica bene e razzola male, dovrebbe scusarsi pubblicamente per aver impedito per anni a decine di persone di diventare genitori e ringraziare l’Associazione Luca Coscioni per il suo lavoro.
  3. Adozioni. Non mi intendo granché di adozioni, ma so che al momento decidere di ricorrervi significa entrare in una giungla. Una leggettina che migliorasse le cose? No? Magari potremmo estenderle anche a coppie omogenitoriali e single e farla finita con la manfrina senza scientificità alcuna dei “bambini che hanno bisogno di un papà e di una mamma”.
  4. Gestazione per altri. È di ieri la notizia che la Corte Europea di Strasburgo consigli di proibire gestazione per altri perché sarebbe una violazione della dignità umana e potrebbe comportare il rischio di ridurre i bambini a una merce e portare allo sfruttamento delle madri surrogate. Come possa essere sfruttamento la libera e consapevole decisione di una donna non è chiaro e nemmeno come i/le bambin* vengano ridott* a merce se la GPA avviene a titolo gratuito. A me pare che una buona legge sarebbe in grado di tutelare donne e bambin* molto più di questi divieti acritici (senza contare che nascerebbero altr* bei/belle bimb*… è quello che vogliamo, no?).
  5. Coppie omogenitoriale. Già citate, ma voglio ribadire il concetto: volete decidervi a facilitare loro la via per diventare genitori e dare dignità ai/alle loro figli* oppure avete intenzione di continuare a considerarli di serie B? Superare la discriminazione tra figli* legittim* e naturali è stata considerata un grande passo di civiltà: non sarebbe un altro bel passo eliminare anche quella tra figli* di omosessuali e figli* di eterosessuali? Insomma, non state sempre lì a dire che il benessere dei/delle bambin* viene prima di qualunque desiderio egoistico?
  6. Uomini in dolce attesa. Perché non la piantate di scrivere “che schifo!” sotto le notizie di uomini con utero che hanno dato alla luce un* bambin*? Oppure di dargli della “mamma”? È contro natura? Be’, anche voi lo siete. Tutt* lo siamo, fin da quanto i/le nostr* antenat* hanno iniziato a coltivare terra e allevare animali… quindi mettetevi l’anima in pace o tornate a fare i/le cacciatori/trici-raccoglitori/trici.
  7. Paternità. A sentire il Ministero della Salute, pare che la paternità consista giusto, giusto nella fornitura di sperma (possibilmente italico) atto alla fecondazione. Fine della storia. Sì, dovrà sgobbare per mantenere moglie (sia mai marito!) e figliolanza, ma non gli è richiesto altro sforzo. Tanto che i padri che si occupano degli/delle figli* sono “mammi” o “babysitter”. Che desolazione! Proporrei di togliere un po’ di importanza alla maternità e di assegnare questa plusvalenza alla paternità, in modo che abbiano entrambi pari peso e dignità.
  8. Maternità. Ah, queste maledette donne che vogliono studiare, lavorare, fare carriera, essere indipendenti! Non ci sono più le donne di una volta! Be’, certo che no, saranno morte. Quelle di oggi vorrebbero più welfare e lavoro, le cose del punto uno. E magari maternità volute e consapevoli, che prevederebbero una buona applicazione della legge 194/78, niente farmacisti illegalmente obiettori e niente chiese nelle nostre mutande.
  9. Educazione sessuale. Il Ministero della Salute nel Piano Nazionale per la Fertilità deplora il fatto che gli/le adolescenti cerchino su Internet informazioni sulla sessualità, con il rischio di incappare in dati “spazzatura” (termine tecnico del Ministero). Mi domando come sia possibile fare una seria educazione sessuale nelle scuole se qualunque tentativo in tal senso viene preso per propaganda gender e sessualizzazione dell’infanzia…

Ecco. Sono abbastanza certa che mi sia sfuggito qualcosa viste le italiche carenze, ma voglio lasciarvi con il pronunciamento dell’Omino pisano (o, nello specifico, della vecchietta pisana).

A presto, prodi seguaci! 😀