Il 13 luglio 1910 Walter Dew, ispettore capo di Scotland Yard, detto Blue Serge per i suoi abiti inappuntabili ed eleganti, rinviene nella cantina della casa londinese del dottor Hawley Harvey Crippen i resti, orribilmente ben conservati, di Cora Crippen, consorte del dottore scomparsa tempo addietro.
Più giovane di una quindicina d’anni di Crippen, avvenente e sensuale bellezza, Cora era nota col nome d’arte di Belle Elmore quando cantava «a pagamento agli smoking concerts» e si esibiva alla Società delle Signore del Music Hall, di cui era illustre membro. Il ritrovamento dei suoi resti nella sua casa di Hilldrop Crescent ha un’eco enorme allorché Scotland Yard rende pubblico che il marito della vittima, il dottor Hawley Harvey Crippen si è dato alla fuga insieme con la sua giovane assistente Ethel Clara Le Neve, un’affascinante ragazza con labbra carnose e grandi occhi grigi.
Il Times ribattezza il misterioso delitto «l’omicidio della cantina». Il Daily Mirror pubblica le foto della casa e della coppia di fuggiaschi. Il caso cattura l’attenzione dei giornali esteri e in breve la notizia dei resti trovati al numero 39 di Hilldrop Crescent diviene oggetto di conversazione a colazione per i lettori di New York come per quelli di Istanbul. In tutto il paese si scatena una gigantesca caccia all’uomo alla ricerca di Crippen e di Miss Le Neve.
Nell’estate del 1910 Gugliemo Marconi è in mezzo all’Oceano, viaggia ininterrottamente per mare. In primavera, Beatrice, sua moglie, ha dato alla luce un maschio, ma Marconi non le è accanto. I fasti del Premio Nobel per la fisica vinto l’anno prima per la telegrafia sono già un ricordo del passato nella mente dello scienziato, occupata da un solo ossessivo pensiero: mostrare che la radiotelegrafia può davvero mettere fine all’isolamento delle navi in mare aperto.
Il 22 luglio 1910 dalla nave Montrose, salpata da Anversa e diretta a Québec, in Canada, arriva una inattesa, incredibile conferma di questa possibilità, una dimostrazione che elettrizza il mondo e fa per sempre piazza pulita dei dubbi residui. Llewellyn Jones, uomo della compagnia di Marconi a bordo, radiotelegrafa il seguente messaggio alla Canadian Pacific di Liverpool, proprietaria della nave: «Abbiamo seri motivi di ritenere che Crippen… e suo complice siano tra passeggeri imbarcati. Ha tagliato baffi. Complice vestito da ragazzo voce modi e costituzione indubbiamente femminili». Nuova edizione di uno dei libri di maggior successo di Erik Larson (il libro apparve col titolo La fabbrica dei lampi), Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen è una «grande storia di delitti e invenzioni» (“Los Angeles Times”) che conduce il lettore nel cuore della turbolenta, effervescente Londra edoardiana.


Inizierò questa recensione lamentandomi dell’infelice scelta del titolo (quello originale è Thunderstruck, giusto per darvi un’idea di cosa è stato fatto qui). Cosa vi fa venire in mente questo titolo? Un romanzo giallo? Marconi che si improvvisa investigatore per scoprire chi ha ucciso Cora Crippen?

Ecco, Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen non è niente di tutto questo: prima di tutto non è un romanzo, ma la ricostruzione storica della scoperta del radiotelegrafo da parte di Marconi e dell’omicidio di Cora Crippen, due vicende che finiranno sorprendentemente per influenzarsi – per così dire – a vicenda. Quindi, no, Marconi non fa l’investigatore – e siatene content*, mi è sembrato un tizio piuttosto insopportabile.

Neri Pozza? Ci siamo capiti, no?

Detto questo, qualcun@ di voi ha idea di chi fosse Cora Crippen? Per gli inglesi, dopo gli omicidi di Jack lo Squartatore viene quello di Cora Crippen, che infatti ha ispirato film (anche di Hitchcock) e libri. Inoltre, proprio come Jack lo Squartatore, ogni tanto anche l’omicidio di Cora Crippen ritorna a far parlare di sé: nel 2007, infatti, uno studio stabilì che i resti un tempo attribuiti a lei, in realtà appartenessero non solo a un’altra persona, ma addirittura a un uomo. Un altro drammatico caso nel quale la pena di morte per il (presunto) assassino si è mostrata in tutto il suo orrore…

La parte su Marconi – il racconto delle due vicende si alterna – è interessante: non sapevo che il nostro connazionale avesse scoperto il radiotelegrafo procedendo sostanzialmente a caso, senza neanche avere una solida preparazione accademica (il che forse è stato un bene perché tutti gli accademici erano convinti che non si potessero utilizzare le onde radio per comunicare, soprattutto a grandi distanze). Resta il fatto che avesse un carattere di merda e più volte durante la lettura si ha voglia di pigliarlo a randellate…

In conclusione, la lettura di Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen è stata interessante e ho imparato molte cose in maniera leggera, tanto che si può affrontare il libro anche con temperature estive proibite (se amate il mondo del non fiction). Non vi esalterà (a meno che non amiate alla follia il processo che porta alla scoperta tecnico-scientifica e i gialli su come si arriva a spezzettare la vittima) e forse in alcuni punti vi annoierà pure (e vi chiederete: ma dove sta andando a parare?), ma al suo interno ci sono molte informazioni apprezzabili e un poderoso lavoro da parte dell’autore.

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