Buon inizio agostano, prodi seguaci!
Scusate il fine settimana lungo, ma tra il caldo, il compleanno e le cose da fare la mia attività di blogger (e tutto sommato anche quella di lettrice) si è fatta più erratica del solito.
Quindi questo lunedì ciarlo della domanda che è parsa farsi più insistente dopo il feroce assassinio di Padre Jacques Hamel nella chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray: ma l’Islam è un religione guerrafondaia che ha dichiarato guerra al cristianesimo, religione di pace?
Io penso che né l’Islam né il cristianesimo possano essere rispettivamente definite come religioni di guerra o pace in termini assoluti. Non conosco granché il Corano, ma suppongo gli si possa applicare la stessa osservazione che si può fare in merito alla Bibbia: estraendo frasi decontestualizzate entrambi i testi sacri possono diventare guerrafondai e/o pacifisti.
Generalmente, i testi sacri hanno al loro interno una buona dose di ambiguità e interpretabilità: una caratteristica che permette loro di solcare i secoli, adattandosi ai cambiamenti della società, ma anche di essere manipolati da chi ha intenzioni poco onorevoli – e poco pacifiste. Basti pensare al porgere l’altra guancia e al portare la spada dei Vangeli.
Quindi, mi dispiace deludere i/le fan del il-cristianesimo-è-meglio-perché-pacifista, ma tutte le religioni monoteiste sono fatte di pace e guerra, amore e odio, civiltà e inciviltà… e chi vuole mettere zizzania (per interesse economico, politico, o che so io) quale scusa migliore può trovare della volontà di una divinità, al di sopra della quale non può esserci nulla o nessuno?
Fai del male, non curarti delle vite altrui, lo vuole Dio, sei tu quell* che ha ragione, andrai in paradiso, che se ne importa di quell*, sono solo dei/delle peccatori/trici.
Quante volte abbiamo sentito – e continueremo a sentire – questo leitmotiv?
Be’, ci ha rotto il cazzo.
Ed è proprio per questo che dovremmo tenere alto il lume della laicità e non permettere a nessun@ integralista da strapazzo di convincerci a disumanizzare delle persone in nome dei suoi principi di odio e di morte.
Potremmo litigare da qui alla fine del mondo su temi eticamente sensibili, ma mai, MAI dimenticare che davanti a noi c’è una persona e non un subumano da insultare, torturare o uccidere a piacimento.
Laicità vuol dire accettare come moralmente legittimi atteggiamenti o comportamenti che appaiono soggettivamente sgradevoli.
Gian Enrico Rusconi
Ovviamente hai ragione; il legame Islam=guerra (e, ad esempio, Buddhismo=pace) è stato forgiato a tavolino a un certo punto della storia, ovviamente da noi Europei (o “Occidentali”, come ci piace definirci). E’ frutto di circostanze storiche e culturali molto precise… eppure continuiamo a crederci, come se dietro ci fosse chissà quale verità assoluta. Sto scrivendo una tesi di laurea che sfiora, in parte, l’argomento (motivo per cui mi permetto di parlarne col tono da maestrina :D) e… mi sento molto sconfortata quando vedo persone ricorrere alle stesse categorie, gli stessi luoghi comuni che si usavano a fine Ottocento. Su certi temi non abbiamo fatto molta strada <_<
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Ma in effetti mi sono sentita un po’ cretina a parlare di quella che sembra la scoperta dell’acqua calda, ma a leggere i commenti sotto gli articoli di giornali o – peggio ancora – le sparate di qualche politico/tuttologo ho pensato che male non avrebbe fatto! 😀
Ultimamente mi è capitato di leggere libri che riportano opinioni parecchio opinabili di fine Ottocento e anch’io, nel mio piccolo, ho trovato tristi similitudini con la contemporaneità… 😦
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