Buon lunedì, prodi seguaci!
Questa settimana sto leggendo Le tre ghinee di Virginia Woolf e mi sono imbattuta in questo brano così attuale che, sebbene un po’ lunghetto, ve l’ho voluto riproporre per intero.
E Virginia Woolf è magnifica, gente. Se non l’avete ancora “incontrata”, fateci un pensierino…
L’atmosfera evidentemente è qualcosa di molto potente. Non solo ha la facoltà di cambiare forma e dimensione alle cose; influisce anche su sostanze solide come gli stipendi, che si sarebbero creduti insensibili alle atmosfere. Sulla atmosfera si potrebbe scrivere un poema epico, o un romanzo in dieci o quindici volumi. Ma dal momento che questa è una semplice lettera, e che lei è tanto occupato, limitiamoci alla semplice constatazione che l’atmosfera è uno dei nemici più potenti, in parte perché è così impalpabile, contro i quali le figlie degli uomini colti devono combattere. Se la nostra affermazione le sembra esagerata, prenda in esame ancora una volta i campioni di atmosfera contenuti in quelle tre citazioni. Vi troverà non solo la ragione per cui gli stipendi delle donne sono tuttora così bassi, ma anche qualcosa di ben più pericoloso, qualcosa che, se si diffondesse, potrebbe infettare allo stesso modo entrambi i sessi. Là dentro, in quelle citazioni, troviamo in embrione l’insetto che riconosciamo sotto altri nomi in altri paesi. Là sta rinchiuso allo stato embrionale l’essere che quando è italiano o tedesco, chiamiamo Dittatore, un essere che è convinto di avere il diritto, se derivato da Dio, dalla Natura, dal sesso o dalla razza non ha la minima importanza, di imporre ad altri esseri umani come devono vivere, quello che devono fare. Rileggiamo uno dei passi citati. «Il posto della donna è in casa, mentre oggi essa obbliga l’uomo all’ozio forzato. Sarebbe ora che il Governo facesse pressioni sui datori di lavoro perché assumessero più uomini, dando a questi la possibilità di sposare le donne che ora non sono in grado di avvicinare». E, subito dopo, leggiamo quest’altro brano: «Esistono due mondi nella vita di una nazione, il mondo degli uomini e il mondo delle donne. È stata saggia la Natura ad affidare la protezione della famiglia e della nazione all’uomo. Il mondo della donna è la famiglia, il marito, i figli, la casa». L’uno è scritto in inglese, l’altro in tedesco. Ma che differenza c’è? Non dicono la stessa cosa? Non sono, l’uno e l’altro, le voci di due dittatori, anche se l’uno parla la lingua inglese e l’altro la tedesca, e non ci troviamo tutti d’accordo nel ritenere che i Dittatori, quando li si incontrano all’estero, sono animali pericolosissimi, oltre che molto brutti? Eccone qui uno, in mezzo a noi, che alza la testa ripugnante a sputar veleno; è ancora piccolo, arrotolato su se stesso come un bruco su una foglia, ma è qui, nel cuore dell’Inghilterra. Non è forse da questo embrione che, per citare di nuovo H.G. Wells, nascerà «il virtuale annullamento della (nostra) libertà da parte del fascismo e del nazismo»? E, dunque, la donne che deve respirare quel veleno e combattere quel verme silenziosamente e senza armi, nel chiuso di un ufficio, non combatte forse contro il fascismo e il nazismo esattamente come chi lo combatte con le armi in pugno, con tanta fanfara e sotto gli occhi di tutti? Non è forse quella della donna una lotta che consuma tutte le sue forze e esaurisce il suo spirito? Non sarebbe giusto aiutarla a schiacciare quel verme qui nel nostro paese, prima di chiederle di aiutarci a schiacciarlo all’estero? E che diritto abbiamo noi, Signore, di predicare a altri paesi i nostri ideali di libertà e di giustizia, quando ogni giorno della settimana dai nostri giornali più influenti sbucano fuori insetti come questo?
Le risposte a tre lettere immaginarie che contengono una richiesta di denaro per tre cause: la prevenzione della guerra, un’università femminile e un fondo per le donne che vogliono lavorare. Nelle immaginarie risposte si dimostra come alla radice di tutto ci sia il potere garantito dalla violenza.
In “Le tre ghinee”, scritto nell’inverno 1937-38 mentre la guerra stava per diventare una dolorosa realtà, Virginia Woolf immagina di ricevere tre lettere che contengono una richiesta in denaro per tre cause, la prevenzione della guerra, una università femminile e un’assistenza alle donne che vogliono esercitare una professione. Nelle immaginarie risposte l’autrice dimostra come le tre cause siano identiche e inseparabili; come alla radice di tutto ci sia il potere garantito dalla violenza, uno stesso meccanismo che produce il patriarcato e il fascismo, che fa l’uomo protagonista di un contesto sociale e isola la donna nella sfera privata, alienando entrambi. Nell’aprile 1938, alla fine di questo lavoro, Virginia Woolf scrisse nel suo diario: “Hitler dunque sta accarezzando i suoi spinosi baffetti. L’intero mondo trema: e il mio libro sarà forse come una farfalla sopra un falò consumato in meno di un secondo”.