Quando Gregorio incontra la Magia per prima volta ha quattordici anni, e l’infanzia gli sta scivolando di dosso come l’acqua del mare del piccolo paese del Sud dove va in vacanza. La proposta che gli viene fatta va oltre ogni immaginazione, e l’idea di diventare più potente di qualsiasi mortale sembra decisamente allettante… Se Gregorio accetta, però, dovrà nascondere a chiunque la sua nuova vita; dovrà tacere e mentire alla famiglia e agli amici di un tempo; dovrà abbandonare la sua normalità ed entrare in un mondo dove la parola è azione, e le azioni sono al di sopra di ogni giudizio. Un mondo di cambiamento costante, di pericoli mortali, di tradimento, ma dove l’amicizia è più potente della morte…
Originale, spiazzante, crudo, onirico e realistico al tempo stesso, dal più talentuoso e visionario autore del fantastico italiano un sorprendente romanzo di formazione che ci ricorda che ogni adolescente è mago, perché vuole conservare il potere dell’infanzia e trasportarlo integro nell’età adulta.
Non so onestamente cosa pensare di questo romanzo. È ben scritto e si presenta come un romanzo di formazione sui generis, ma la parte centrale mi è sembrata una gran palla.
Il fatto è che la descrizione dell’apprendistato dei quattro ragazzi sotto la guida del Maestro, potente mago, si rifà ai classici principi della magia che potete trovare in numerosi libri e siti dedicati all’argomento. Probabilmente la scarsa originalità di questa parte dipende dalle approfondite conoscenze stesse dell’autore in materia di magia, informazione che apprendo dalla sua biografia: non ha voluto stravolgere quella che è la consueta pratica magica.
Immagino che chi non si è mai incuriosito di magia così come viene attualmente praticata (sì, sono stata capace di leggermi un manuale anche su questo… magari un giorno ve ne parlerò) trovi le spiegazioni sul suo funzionamento molto affascinanti; io, conoscendole già, avrei preferito qualche elemento di originalità.
Accanto al romanzo magico, però, abbiamo il romanzo di formazione e qui dobbiamo inchinarci davanti al talento di Dimitri. Dimenticate le solite stupidaggini melense che ci sono state propinate da decine e decine di YA prodotti in serie: gli adolescenti di Dimitri non hanno paura di sporcarsi le mani con gli aspetti più oscuri e sordidi della vita, con la morte, l’assassinio, la droga, adulti dai comportamenti ambigui con i quali avere a che fare, perché crescendo bisogna imparare le sfumature, il bianco e il nero non bastano più.
Regalate L’età sottile ai/alle vostr* figli*, nipoti, vicin* di casa, amic* in età adolescenziale: non potranno che amarlo e identificarsi nei personaggi di questa storia che ha il coraggio di raccontare loro degli aspetti meno nobili della vita.