Buon mercoledì, prodi seguaci.

Perché Omar Mateen ha compiuto la strage di Orlando?

Ho letto molti commenti che dicevano che le sue motivazioni non erano poi così importanti. Sarà stato un terrorista dell’ISIS. Sarà stato semplicemente pazzo. Il punto della faccenda è che ha ammazzato cinquanta persone e ne ha ferite ancora di più mentre passavano una bella serata in un locale. Il resto non conta, sono solo chiacchiere.

A me, invece, i motivi del suo gesto vile e disumano paiono parecchio importanti, ma tutto sommato trovo umanamente comprensibile che nessun@ voglia approfondire. Perché quella sera, al Pulse di Orlando, ognun@ di noi ha imbracciato le armi per sparare sulla folla inerme insieme a Omar Mateen e al contempo cercava la salvezza o scriveva messaggi d’addio ai genitori. Così come siamo i/le carnefici quando sfruttiamo gli altri Paesi ricchi di risorse e insieme le vittime dell’odio che abbiamo in gran parte creato e alimentato.

Ci dicono che l’Islam sia un religione piena d’odio, omofoba, liberticida e repressiva nei confronti delle donne. E il cristianesimo? E l’ebraismo? Non hanno forse anche loro la bella quota di odio, discriminazione e repressione? Ci siamo forse dimenticat* dell’odio che quotidianamente o quasi viene vomitato sulla comunità LGBTQIA+ dai/dalle paladin* della famiglia tradizionale, sbandierando quella cazzata immensa che è la teoria gender?

“Se non insegni a tu* figli* a obbedire a Gesù, il diavolo insegnerà loro l’evoluzione, la sessualità, la psicologia, la stregoneria” – “Quell’imbarazzante momento in cui Satana è una scelta ragionevole”

Continuiamo a puntare il dito contro un nemico lontano – l’ISIS – quando i mostri sono qui, in casa nostra. Addirittura nella nostra testa: tutt* noi viviamo in una società sessista, omofoba e repressiva e ognun@ di noi ha la sua quota di repressione con la quale fare ogni giorno i conti. Quell* che perlomeno se ne sono accort*. Gli/le altr* continuano a perpetrare una cultura che continuerà a fare mort*.

Omar Mateer, infatti, era prima di tutto il figlio di una cultura di odio che purtroppo è trasversale alle religioni e agli Stati. È una cultura che afferma che i femminicidi sono colpa della donna che ha mollato il poveretto incapace di resistere senza di lei, dell’uomo pazzo, dell’uomo che l’amava troppo. È una cultura che afferma che gli stupri sono colpa della donna, con i suoi vestiti troppo provocanti, la sua mania di andare dove vuole anche da sola, la sua voglia di divertirsi e sì anche ubriacarsi. È una cultura che afferma che l’omo/bi/transfobia non esiste e che non c’è bisogno di una legge specifica per contrastarla. È una cultura che legittima le cazzate degli integralisti di qualunque religione, cazzate ormai smontate dalla filosofia, dall’antropologia, dalla sociologia, dalla psicologia, dalla biologia e da chi più ne ha più ne metta.

“Pensate un po’ – le armi hanno un emendamento che le protegge e le donne no”

La cultura patriarcale va sconfitta. Non è solo una velleità da femministe: è un’eredità di odio e discriminazione che non vorremmo lasciare alle generazioni future.

E un’ultima cosa: non è in atto nessuno scontro di civiltà. Non c’è nessun noi occidentali contro loro musulmani. Lo scontro è la tra civiltà e l’inciviltà tipica degli integralisti ed è una battaglia che stiamo combattendo insieme a persone di molte culture, di molti Paesi e di molte religioni o non-religioni.

“Queer contro l’islamofobia”