In una Inghilterra fantastica di fine ‘800, ogni piccola città è terrorizzata da un feroce mostro… con grande felicità degli abitanti! L’orgoglio per il proprio mostro e le ricadute turistiche non riguardano i cittadini di Stoker-on-Avon perché il loro drago, Dorsorosso Ray, è un vero disastro. Riusciranno il Dottor Wilkie e il piccolo Timothy a farlo diventare davvero mostruoso? Mostri di tutte le età ameranno questo libro che parla delle difficoltà della vita e del potere dell’amicizia condito da battaglie epiche e bestie selvagge!


Solitamente non leggo fumetti, ma Il mostro sulla collina mi ha convinto a fare un’eccezione. Già il mostro in copertina (Dorsorosso Ray) prometteva bene: con quel musetto depresso e incazzoso mi è rimasto subito simpatico.

Data la mia scarsa esperienza con i fumetti, non so dirvi niente della qualità dei disegni e caratteristiche tecniche di questo tipo. Posso dirvi, però, che la storia è molto carina: si parla di momenti bui e scarsa autostima, amicizia e coraggio.

Le vicende sono ambientate in un’Inghilterra alternativa dell’Ottocento, dove i mostri, per ogni cittadina, non sono un pericolo, ma un vanto e una forma di attrazione turistica. Stoker-on-Avon, però, non è stata fortunata con il suo mostro: Dorsorosso Ray, infatti, sembra non aver alcun talento “mostruoso” ed è ormai inattivo da sette anni. Parte quindi una piccola spedizione per cercare di salvare la reputazione di Stoker-on-Avon e del suo mostro.

Ben presto sarà evidente come i mostri nella nostra testa siano più pericolosi di quelli che movimentano la vita nei paesi. Anche le difficoltà ci sembrano più ostiche, praticamente insormontabili, se c’è un mostro che ingrassa nella nostra testa.

Il mostro sulla collina mira ad avvertire i ragazzi dei pericoli derivanti da una bassa autostima e dall’isolamento: il potere dell’amicizia non è proprio da sottovalutare… Dorsorosso docet!

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