Diventare un Signore Oscuro non è facile. Ci sono eroi da sconfiggere e battaglie da combattere. La semplice ambizione di dominare il mondo e piegare tutti alla propria volontà non basta. Dopo molti fallimenti il Male decise di puntare su una maggior ispirazione da infondere negli aspiranti
tiranni e scrisse un manuale per i signori oscuri. Purtroppo per secoli se ne è persa traccia, fino a quando non è finito nelle mani di Morden, un giovane che dall’umile paese natale si è trasferito a Bindelburg per frequentare la Scuola per Giovani Mastri e Potenziali Birrai. Morden è diverso dai coetanei: pur essendo solo un ragazzo, ha un fiuto per gli affari da far invidia ai potenti del pianeta; e soprattutto è in possesso di oscuri poteri mentali con cui riesce a ottenere tutto ciò che desidera. Al collo ha un inquietante pendaglio a forma di drago che sembra racchiudere in sé il mistero delle sue origini. Ma forse sarebbe meglio lasciarlo irrisolto, visto che sarà un’orda ripugnante di orchi a svelargli il compito a cui è destinato dalla nascita: diffondere il Male nel mondo!
L’idea di partenza di questo libro è buona: parodiare l’eterna lotta tra Bene e Male tipica del genere fantasy. Nonostante l’inizio mi abbia fatto storcere il naso, mi sono ritrovata a divorare le pagine per sapere come sarebbe andata a finire.
Tuttavia, nella mia frenesia da devo-sapere-il-finale, ho notato diverse pecche non proprio trascurabili. In primis, nella parodia il fantasy l’autore ha inserito riferimenti alla nostra storia recente: capitalismo vs comunismo e la crisi economia scoppiata nel 2006. Molto bene. Avrei preferito che i riferimenti non fossero così lampanti e che la costruzione della trama inglobasse questi temi con più finezza.
Altro elemento di disturbo è stato la ripetizione ossessiva di alcuni pensieri da parte dei personaggi. Capisco che Edwin debba fare la parte del pazzo fanatico del Bene, ma all’ennesima ripetizione che deve assolutamente salvare Griselda il lettore impugna arco e frecce e lo centra al cuore. Lo stesso vale per Morden e la sua fissa per diventare un Signore Oscuro. Ragazzi, un po’ di contegno, che diamine!
Probabilmente tutta questa ossessività è colpa della trappola del descrivere: una volta che mi hai fatto vedere che Edwin non c’è tanto con la testa, non importa che tu mi ribadisca ogni volta il concetto descrivendomi i suoi pensieri monotematici. Altrimenti, da divertimento passiamo a noia, e questo non va bene.
Ho letto che tutto questo dovrà avere un seguito: spero che l’autore migliori il suo stile e ci regali un ritorno di Morden, Edwin & co in grande pompa.