Dopo l’impatto con la Grande Pietra, la vita sulla Terra è quasi completamente scomparsa. Ma in una valle remota, le Sorelle di Selene hanno ricreato un angolo di civiltà: sono le donne, dedite al culto della luna, a governare il villaggio, mentre gli uomini sbrigano i lavori di fatica come cacciare e macinare il grano. La luna, però, con la sua orbita che ogni settima notte si avvicina pericolosamente alla Terra, minaccia il villaggio: le adepte devono offrirle continui sacrifici per far sì che rimanga al suo posto in cielo. Tra le sorelle più giovani c’è la dodicenne Aurora, la Scriba della chiesa, il cui compito è scrivere e riscrivere il nome della dea, in un’infinita preghiera di inchiostro. A mettere in discussione le sue certezze è l’arrivo di Willa: sfacciata e mascolina, la nuova sorella è destinata a sconvolgere l’equilibrio della comunità… Quello che avete in mano è il diario di Aurora: il libro segreto delle cose sacre.


Uno di questi giorni è successo che girovagando su Internet mi sono imbattuta in questo libro post-apocalittico. Il titolo ha stuzzicato i miei neuroni, così mi sono letta la trama. Il passo successivo è stato: devo leggerlo. Una delle mie migliori decisioni di lettura mai prese.

In generale, è stato un cazzotto continuo nello stomaco. Pensate che Hunger Games sia brutale? Robetta in confronto a Il libro segreto delle cose sacre, che più che mostrarci massacri, ci scuote nelle nostre fondamenta.

La trama, così come lo stile, è estremamente semplice, in parte prevedibile, ma si tratta della semplicità che deriva dalla consapevolezza di non aver bisogno di orpelli per trasmettere il proprio messaggio.

La protagonista, una dodicenne di nome Aurora – Rory, come la chiamano -, ci racconta gli eventi in prima persona ed è forse uno dei personaggi meno simpatici di cui abbia letto. Invidiosa, egoista, arrogante: il tipo di personaggio che, se ve lo trovaste davanti, non esitereste a prendere a schiaffi per tutto quello che dice. Eppure… eppure vi troverete vostro malgrado ad ammirarne la forza, perché, quando tutte cederanno, il suo orgoglio la porterà a puntare i piedi – anche dopo aver perso tutto.

C’è davvero tanto in questo romanzo, tanti spunti di riflessione disseminati qua e là, pronti ad attecchire nella mente del lettore e a farlo riflettere. La simbologia di Sole-Luna e Terra-Mare darà modo all’autore di affrontare il tema del rapporto tra i sessi senza mai scadere nella banalità e colpendo duro. Un libro da leggere assolutamente se amate il genere distopico.

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