Tess è stata educata a non assecondare mai i suoi istinti. Le brucia ancora il ricordo di quando la madre scoprì nella sua camera le letture proibite con cui cercava di placare la sua curiosità. Da due anni si sente al centro di un lento e sensuale accerchiamento da parte di Cole, un affascinante amico del padre. La resistenza che lei gli ha opposto è stata benzina sul fuoco del desiderio che ormai lui non riesce più a reprimere. Le voci sul suo conto non sono rassicuranti, ma ora Tess si sente finalmente pronta ad ammettere i sentimenti per quell’uomo virile e dominante che popola i suoi sogni e le sue fantasie erotiche, e ad arrendersi a ogni sua richiesta. Perché Tess ha capito che Cole le legge l’anima e che, insegnandole a scoprire la sua vera natura, le farà conoscere il piacere della sottomissione. Un romanzo che brucia tra le mani, una storia bollente dall’autrice di Ménage proibito, un successo anche in Italia.
Ho sentimenti contrastanti nei confronti di questa short story. Ci sono aspetti che mi sono piaciuti e altri che mi hanno lasciato sconvolta.
Aspetti positivi. A Lora Leigh piace parlare sporco. Molto sporco. Quindi se siete palati delicati, vi consiglio di passare oltre.
La sconfitta della madre bigotta. Odio i bigotti e ho gongolato un sacco nel leggere come va a finire. Anche perché il rapporto madre/figlia tra Ella e Tess è l’esempio di come una cattiva (o inesistente) educazione sessuale porti solo sofferenza.
Aspetti negativi. Tess è inizialmente refrattaria a cedere al bel dominatore di turno, Cole (e con la madre che si ritrova, nessuna sorpresa). Solo che l’impasse si risolve in maniera assurda. Tess semplicemente si risveglia una mattina “preparata” a sua insaputa per la sua prima lezione per diventare la donna di Cole. Wow. Capisco che è una short story, ma mi è sembrata una soluzione pazzesca.
Ma quello che mi ha lasciata sconvolta è stato il ruolo del padre di Tess. Questo signore ha dato il suo benestare, mettendo su un bel teatrino, perché sua figlia fosse legata al letto e sbattuta da Cole (che, tra l’altro, lavora per lui). Doppio wow. Meno male che nel ménage à trois finale non era lui il terzo!