Nora è sicura che Patch sia il suo unico, vero, grande amore. Che sia un angelo caduto non importa, lui è tutto quello che lei vuole. Purtroppo, però, il loro destino sembra quello di essere nemici mortali. Angeli caduti e Nephilim, infatti, sono padroni e vassalli, da secoli in lotta tra loro. Come se questa sanguinosa e dolorosa rivalità non bastasse, Nora è stata costretta a giurare di condurre i Nephilim in guerra contro il loro eterno nemico, e se dovesse mancare alla parola data condannerebbe a morte lei e sua madre. Eppure, Nora e Patch affronteranno fianco a fianco anche quest’ultima battaglia, convinti che ciò che li lega non può essere sciolto. Il campo di battaglia si delinea e indietro non si può tornare… Esistono ostacoli che nemmeno l’amore può vincere?


Come mai in certi libri si arriva sempre al punto in cui lui diventa un pappamolla e lei cerca disperatamente di essere all’altezza della situazione (senza peraltro riuscirci)? Cioè, non potete farmi leggere di un Patch pappamolla… il bel tenebroso, pieno di mistero, sex-appeal da vendere, cattivo e tormentato al punto giusto… e no!!!
Pensavo che la Fitzpatrick avesse respinto questa tentazione e invece… supero la metà libro e mi ritrovo con un Patch che non è più Patch e una Nora che perde peggio di un rubinetto che non vede l’idraulico da secoli… con gli stessi problemi di autostima di due libri fa… oh, ma che pizza!!!
E poi ci sono alcuni colpi di scena che hanno tutta l’aria di essere una raffazzonata dell’ultima ora… e l’epilogo… sull’epilogo mi sono cadute le braccia…
Insomma mi aspettavo un Patch inarrestabile e una Nora più c*****a. Niente da fare. E non dirò niente sugli altri personaggi per non fare mega spoiler…

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