Jack lo Squartatore è tornato. Un paranormal thriller che catturerà i lettori: romantico come Ghost ma con tutta la tensione del Sesto Senso.
Rory è appena arrivata a Londra dall’America per cominciare una nuova vita in una nuova scuola. Ma proprio il giorno del suo arrivo, un brutale omicidio sconvolge la città, tanto più spaventoso perché riconosciuto come l’imitazione del primo assassinio di Jack lo Squartatore, il serial Killer che nel 1888 conquistò con la sua efferatezza le cronache di tutto il mondo. La polizia è senza indizi e senza testimoni, ma ancora per poco: sarà proprio Rory a notare un uomo misterioso sul luogo del secondo, feroce delitto. Ma perché la sua amica, che era a fianco a lei, non ha visto nulla? Se è un fantasma quello che Rory ha visto, certo non è meno pericoloso di un omicida in carne e ossa: però richiede l’intervento di un corpo segreto di polizia, una squadra che aiuterà Rory a scoprire poteri che finora non sospettava di avere.


Mi hanno regalato questo romanzo per Natale e devo dire che copertina e trama non avevano fatto presa sulla mia curiosità. Jack lo Squartatore? Ancora? C’erano tutte le premesse per una patacca colossale…

Poco entusiasta, ho iniziato a leggere questo libro per le prime 50/60 pagine ho dovuto ricredermi. La Johnson ha uno stile frizzante e divertente e il mondo narrato in prima persona dalla protagonista, Rory, riesce a tenere viva l’attenzione.

Solo che… non succede niente di davvero rilevante per la narrazione per le successive 150 pagine… e infatti, in quelle 150 pagine ero tornata al giudizio di partenza. Patacca.

Solo che… avvenuta la rivelazione, le cose tornano a farsi interessanti. Per poi bloccarsi di nuovo. E così via fino alla fine. Insomma, leggere questo libro mi ha dato l’impressione di stare accanto ad un principiante alla guida: parti, ferma, parti, ferma.

La protagonista, come ho già detto, non è male, ma è contornata da personaggi un po’ scialbi. Jerome e Jazza non hanno quello spessore necessario a farli entrare nelle grazie dei lettori. Boo sembra la sbiadita imitazione di una macchietta, mentre meglio va con Stephen e Callum. Ancora meglio con Jo, che non compare spesso, ma è ben caratterizzata.

Il cattivo è pazzo al punto giusto, ma un po’ troppo annacquato, gli manca un po’ di mordente in alcune parti. Bello comunque il finale, non banale come temevo all’inizio.

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