
Descrizione: Funghi, fantasmi e rane!
Maomao ha il compito di proteggere la Consorte Gyokuyou durante la sua gravidanza.
La gravidanza di una concubina è un evento da non sottovalutare, soprattutto fra le mura della Corte Interna, dove sotterfugi e pugnalate alle spalle sono comuni tanto quanto il tè e le chiacchiere. Le minacce sono dietro l’angolo.
Al contempo, Jinshi è in difficoltà. Deve soddisfare le richieste di una coppia di ambasciatrici.
«Conosci la storia di una donna dalla bellezza insuperabile che si dice piangesse lacrime di perla?»

Con il terzo volume della serie arriviamo alla prima metà della seconda stagione dell’anime – per chi l’ha vista, senza fare spoiler, parliamo della situazione della rana – e la nostra Maomao è più indaffarata che mai. Tuttavia in questa recensione mi soffermerò più su Jinshi, perché in questo volume veniamo a sapere diverse cose su di lui e, anche se si trattava di un segreto di Pulcinella, non scriverò di cosa di tratta, quindi leggete serenə.
Jinshi è un personaggio interessante perché pur essendo indiscutibilmente un uomo ha delle caratteristiche fortemente femminili. La più importante è di sicuro la sua straordinaria bellezza: fin da subito ci viene presentato come un uomo bellissimo e viene spesso paragonato a una ninfa. In questo volumetto c’è un momento in cui la sua bellezza deve essere esaltata e Maomao commenta asciutta che non era una spettacolo da mostrare a chiunque e che addirittura aveva una forza distruttiva tale da costringere in ginocchio un’intera nazione. Alla mia mente europea viene subito in mente Elena di Troia.
Jinshi è perfettamente consapevole di questa sua bellezza eccezionale e non si fa scrupolo a usarla per affascinare le persone e ottenere quello che vuole: un modus operandi che siamo abituatə ad associare alle donne, soprattutto in storie ambientate nel passato. È anche un elemento che rende sensato che una come Maomao – cresciuta in un bordello e abituata a frequentare donne che usano la loro bellezza come mezzo di sopravvivenza – finisca per avvicinarsi a uno come Jinshi, che usa la sua avvenenza per destreggiarsi negli intrighi della Corte Interna, senza infatuarsi di lui. Tutto questo, unito alla sua sensibilità per le esigenze e i problemi femminili, lo rendono più a suo agio con la Corte Interna che con la Corte dell’Imperatore.
Questa sua caratterizzazione fa da specchio a un altro personaggio che invece è una donna con delle caratteristiche fortemente maschili. Non dirò di più per adesso: sono abbastanza convinta che la reincontreremo più avanti e che ci verrà detto che ha un legame con Jinshi perché il parallelo letterario è troppo ghiotto per essere una casualità.
In conclusione non posso non scrivere qualcosa della scena della rana. Di nuovo, sarò molto vaga per evitare gli spoiler. È una scena piuttosto tipica di questo genere di storia, ma la particolarità di Il monologo della speziale è che viene problematizzata – nell’anime molto più che nella light novel – e viene di nuovo sottolineato che quello tra Jinshi e Maomao è un rapporto con un forte squilibrio di potere e che qualunque loro avvicinamento non può prescindere dallo sciogliere questo nodo. Fa piacere vedere una storia che non sacrifica questo fatto sull’altare di una storia d’amore.




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