Copertina di Miss Marple e i tredici problemi di Agatha Christie: raffigura una vecchia signora che si affaccia in una stanza da letto con una psichedelica carta da parati a quadretti bianchi e rossi, un po' orizzontali e un po' obliqui (rombi).

Descrizione: Ogni martedì sera un gruppo di amici si ritrova a casa di Jane Marple per discutere di vecchi misteri irrisolti: una macchia di sangue sparita; un ladro che ha commesso due volte lo stesso delitto; il misterioso messaggio lasciato sul letto di morte da un uomo avvelenato; il testamento invisibile o l’inquietante premonizione di un’indovina riguardante un geranio azzurro… Dotata di un intuito straordinario e di una profonda conoscenza della natura umana, Miss Marple risolve questioni di ricatti, furti e omicidi con la stessa naturalezza con cui sferruzza, pota una siepe del suo giardino o sorseggia una tazza di tè.

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Nel mio viaggio estivo di conoscenza dei lavori di Agatha Christie non poteva mancare Miss Marple: come primo approccio non sono rimasta troppo impressionata. Come nel primo romanzo dedicato a Poirot, anche qui la penna di Christie non mi è sembrata all’altezza del suo talento: evidentemente doveva ancora prendere le misure del suo personaggio.

Miss Marple non mi è sembrata un mostro di simpatia: piuttosto saccente, di quelle che aspettano che tuttə abbiano detto la loro e poi – sdeng! – calano l’asso nella manica, prendendola pure alla larga! È proprio una di quelle vecchie comari che popolano la provincia, quelle che siedono tutte insieme, ti salutano amabilmente quando passi loro lavanti e poi spettegolano a tutta randa. Non sono sicura di apprezzare il genere – almeno per qualche altro decennio.

La scusa che dà il via a questa raccolta di storie è un gioco che sa molto di provincia annoiata: giochiamo a risolvere misteri! E in questo gioco non c’è trippa per gatti, né per il commissario, né per il pastore, non per l’avvocato e nemmeno per lo scrittore, la pittrice o il dottore: è Miss Marple, che ha una conoscenza enciclopedica dei fatti (e dei pettegolezzi) della provincia, ad avere il database mentale di casi umani più vasto dal quale attingere per fare le sue ipotesi. O forse è meglio dire, per spiegare i fatti.

Non tutti i racconti mi sono sembrati ben riusciti allo stesso modo (il primo, per esempio, mi ha indotto a chiedermi se in epoca vittoriana facessero sempre le torte con i cosini di zucchero candito sopra), ma nondimeno è stata una lettura estiva piacevole e capisco perfettamente perché vada forte in questa stagione.

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Valutazione del libro: tre stelline gialle

5 risposte a “Miss Marple e i tredici problemi (Miss Marple #2.5) di Agatha Christie”

  1. Non ho mai letto nulla della Christie ma volevo provare. Pensi sia meglio Poirot di Miss Marple dato che li stai leggendo entrambi?

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    1. Non ho una preferenza per l’uno o per l’altra e penso che qualunque preferenza dipenda dai gusti personali più che da una maggiore qualità della scrittura. Io non ho neanche letto i migliori romanzi/storie delle due serie, quindi ti direi di andare dove ti senti più ispirata. Per ora a Miss Marple e Poirot ho preferito il signor Quin e sicuramente E poi non rimase nessuno, di cui non ho ancora scritto la recensione, ma che è senza ombra di dubbio un capolavoro.

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      1. Eh conta che io non ho mai letto gialli per un blocco mio che probabilmente non ha senso, ovvero che ho paura di sentirmi stupida se non collego correttamente gli indizi per arrivare alla soluzione. Però vorrei approcciarmi sia alla Christie che a Doyle quindi seguo le tue recensioni per capire. Ho scaricato Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Turton che comunque rientra nel genere. Vedremo.

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      2. Nooooo, non devi sentirti stupida, per diversi motivi!
        Il primo è che alcuni gialli (di sicuro i classici di Doyle e Christie) sono scritti per essere “irrisolvibili” da chi legge, o perché non ti vengono date tutte le informazioni per risolvere il mistero oppure perché il detective di turno nota cose o fa deduzioni che normalmente non si fanno (e non si possono fare) solo guardando un capello rimasto su un tavolo!😅 Il divertimento sta proprio nel vedere come un personaggio che nota cosa assurde risolve un caso.
        Poi altri seguono un certo meccanismo che a mano a mano che leggi gialli impari a conoscere e quindi semplicemente con l’esperienza impari a porre attenzione agli indizi e a distinguere i depistaggi: se non hai mai letto niente del genere, è normale non arrivare alla soluzione!
        Infine, spesso non è neanche quello il punto: magari si usa il giallo per parlare di altro, quindi non ha neanche tanta importanza che tu capisca prima della fine la soluzione. È un po’ come nel romance: sai già che alla fine nascerà una coppia, ma ti godi il viaggio di come ci si arriva.
        Leggi serena, se ti va di provare il genere!💚

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