Copertina di La mia fuga alcolica di Kabi Nagata: raffigura un disegno dell'autrice seduta in un letto d'ospedale con delle flebo e un bicchiere d'acqua su un tavolino da letto

CW: abuso di alcol

Descrizione: Anche dopo il successo, la vita di Kabi Nagata non è certo diventata più facile, e ai suoi problemi si aggiunge un devastante blocco creativo. Così si ritrova a bere sempre di più, fino a dover essere ricoverata d’urgenza per una pancreatite alcolica e non solo. Ricordando i giorni in ospedale e la convalescenza, e cercando di adattarsi alla sua nuova condizione, questa giovane e sincera autrice torna a raccontarsi.

Divisore

Come ci ha abituato nei suoi precedenti lavori, Nagata è molto onesta e a questo giro, oltre che affrontare la pancreatite dovuta all’abuso di alcol e il conseguente ricovero, deve affrontare le conseguenze di aver pubblicato due memoir che hanno ferito la sua famiglia. Nagata non vuole aggiungere altro senso di colpa a quello che già prova e quindi decide di non scrivere più memoir, ma di buttarsi nelle opere di narrativa.

Niente di male in questo, ovviamente: ogni autorə ha il diritto di scrivere quello che lə sembra più congeniale. Il problema di Nagata è che questa decisione non sembra il frutto di una libera scelta, ma un imperativo dettato dalla paura del giudizio altrui, sia quello della sua famiglia, sia quello deə lettorə. Sembra che moltə abbiano pensato che tutte le cose spiacevoli che sono accadute a Nagata se le sia meritate in virtù del suo comportamento sbagliato e che il suo successo sia immeritato perché frutto del suo piangersi addosso. Una dinamica che negli ultimi tempi di Internet ci è diventata tristemente familiare e che dovremmo dare il nostro piccolo contributo a ridurre. Per un ambiente digitale più pulito.

Vogliamo leggere bei libri, no? Com’è possibile farlo se chi li scrive non si sente a suo agio a pubblicare la storia che ha in testa? Di sicuro non sono qui a ergermi a giudice supremo perché sono la prima a essersi divertita a scrivere recensioni cattive in passato: anche se non credo di essere mai andata sul personale, con l’accumulare esperienza di blogger mi sono resa conto che sono la strada facile. È molto facile essere cattivə con un libro che non ci è piaciuto invece che pensare a delle critiche costruttive: ma questo non aumenta le possibilità di leggere un buon libro perché non mette in circolo nessuna buona indicazione su come si scrive un libro interessante.

Sono tanto felice che alla fine Nagata abbia ritrovato la sua salute e la sua determinazione nello scrivere memoir con l’aggiunta della scoperta di poter scrivere narrativa sulla base di tematiche che le stanno a cuore e che le facciano venire voglia di disegnare. Quindi, alla prossima, cara Nagata! Non vedo l’ora di leggere altri tuoi lavori!

Divisore
Valutazione del libro: cinque stelline gialle

10 risposte a “La mia fuga alcolica (My Lesbian Experience with Loneliness #4) di Kabi Nagata”

  1. Ci vuole grande coraggio per scrivere esponendosi al giudizio altrui, soprattutto quando si parla di vita reale e sono coinvolte altre persone.

    Piace a 1 persona

    1. Ma davvero, è solo da ammirare.

      Piace a 1 persona

  2. Quanto apprezzo i lavori di Nagata. Mettersi in gioco e raccontare a tutti i suoi enormi problemi e i suoi momenti bui è qualcosa di veramente enorme e mostra anche un certo coraggio. Un modo per aiutare sé stessa ma che aiuta anche gli altri. L’apprezzo tantissimo.

    Piace a 1 persona

    1. Direi molto coraggio, soprattutto dopo che ha dovuto affrontare le conseguenze che i suoi lavori avevano avuto sulle sue relazioni più strette. Ho tutti i suoi memoir, piano piano li leggo tutti.

      Piace a 1 persona

      1. Ricordo nel suo secondo manga la reazione dei genitori nel leggere quella storia. E quanto lei ci aveva sofferto.

        Piace a 1 persona

      2. Infatti, non è stato per niente facile per lei, dover gestire anche quell’aspetto, oltre al fatto che il manga era andato molto bene.

        Piace a 1 persona

      3. Mi piacerebbe supportarla molto. Per il momento l’ho fatto comprando tutti i suoi manga.

        Piace a 1 persona

  3. Madò la pancreatite cronica è una roba brutta, e la dipendenza da alcol pure non scherza. Mi dispiace un botto

    Piace a 1 persona

    1. Davvero, ha passato proprio un brutto periodo.

      Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a The Butcher Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.