Buon lunedì, prodi seguaci!🧮
Sono terribilmente indietro con il piglio, ma io confido sempre nel fatto di poter recuperare (anche se non è vero, di fatto non ci riesco mai, ma ehi, siamo qua per scoprire libri interessanti, mica per fare le gare!), quindi si va avanti e si aggiungono quelli di maggio!
Il leitmotiv del mese saranno gli algoritmi, quelle oscure robe matematiche o – peggio ancora – informatiche che sono entrate nel nostro lessico e hanno assunto un significato piuttosto minaccioso.

Il primo libro pigliato è Algoritmi, monaci e mercanti di Giorgio Ausiello, che ci porta nel passato: gli algoritmi, infatti, non sono un’invenzione del XXI secolo, ma vengono da molto lontano e sono stati utili fin dal Medioevo per svolgere vari compiti della vita quotidiana.

Descrizione: Di algoritmi si parla molto oggi con riferimento ai computer, a Google, alla profilazione degli utenti dei social e all’avvento dell’intelligenza artificiale. Ma la loro storia è molto più antica: la necessità di risolvere problemi matematici con opportune regole computazionali ha sempre accompagnato la vita dell’uomo, a partire da esigenze molto concrete come distribuire i prodotti agricoli, dividere un’eredità, misurare un terreno e permettere ai mercanti di svolgere con profitto la loro attività. Il Medioevo, in particolare, fu un periodo di grande evoluzione della cultura, grazie alla riscoperta delle fonti culturali e scientifiche, greche e ai matematici arabi, che nel IX secolo diffusero nel Mediterraneo il sistema di numerazione indiano, cambiando radicalmente il modo di fare i calcoli. Le figure di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi (da cui deriva il termine algoritmo), dei monaci spagnoli che tradussero in latino le opere dei matematici arabi, del pisano Fibonacci, mercante e matematico, dei tanti «maestri d’abaco» che insegnarono il calcolo ai figli dei mercanti, nonché dei matematici umanisti come Piero della Francesca e Luca Pacioli, spiccano in questo libro corale il cui protagonista è una società che nel Medioevo stava gettando le basi della nostra contemporaneità.

Il secondo libro pigliato è Gli algoritmi della politica di Salvo Vaccaro, che ci riporta al presente e agli algoritmi usati per la raccolta dei dati che serviranno a creare il profilo necessario a indirizzarci dove l’interesse altrui vuole che la nostra attenzione (o il nostro portafoglio) sia.

Descrizione: Quando navighiamo sul web, parliamo allo smartphone, effettuiamo operazioni online o usiamo i social network, lasciamo inevitabilmente tracce della nostra attività a disposizione delle imprese digitali che controllano il web. Questa immensa mole di dati viene costantemente raccolta, elaborata e riassemblata in modo da permettere alle Big Tech e ai loro clienti, pubblici e privati, di individuare il nostro profilo identitario con sempre maggiore precisione. Ed è l’algoritmo la funzione operativa che presiede a tali tecniche di profilazione. Ma non si tratta solo di marketing commerciale: è molto di più. L’algoritmo consente infatti di elaborare, in base al nostro comportamento online, una previsione delle nostre condotte future che attiva, anche in ambito politico, forme di induzione e attrazione verso posizioni che altrimenti non ci verrebbero in mente. La sfera pubblica si presta così a condizionamenti propagandistici che il cittadino non è ancora preparato ad analizzare criticamente e che incidono sulla libertà stessa, sia come immaginario singolare e sociale, sia come pratica individuale e collettiva.

E voi cosa state leggendo di bello in questo momento? Vi siete già lanciatə sulle letture leggere o state ancora resistendo su un bel mattone impegnativo? Fatemi sapere!
A presto!🐳


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