Copertina di Il settimo giorno di Yu Hua: stile fumetto, raffigura diverse persone lungo una strada. Una donna che porta la spesa, una persona in bicicletta, una persona che si fa un selfie, un uomo con una valigetta che tiene la mano a un bambino con un palloncino, un uomo seduto sul marciapiede, altre persone che camminano. Tutte le persone sembrano di fumo, cosa che rende le loro figure instabili per il movimento.

Descrizione: Yang Fei esce di casa una mattina e trova una nebbia fitta mista a una strana neve luminosa: è in ritardo per la sua cremazione. Inizia così il viaggio nell’Aldilà di un uomo vissuto, troppo brevemente, nella Cina del capitalismo socialista e delle sue aberranti contraddizioni. In un’avventura di sette giorni, il protagonista incontrerà persone care smarrite da tempo, imparando nuove cose di loro e di se stesso. Conoscenti e sconosciuti gli racconteranno, poi, la propria storia nell’inferno vero, l’Aldiquà: demolizioni forzate, corruzione, tangenti, feti buttati nel fiume come rifiuti, miriadi di poveracci che pullulano in bunker sotterranei come formiche, traffico di organi, consumismo sfrenato… La morte livella finalmente le diseguaglianze, svelando l’essenziale, e i cittadini di questa necropoli soave uscita dalla penna di Yu Hua ci insegnano tutta la semplicità dell’amore.

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Ho un debole per le storie nelle quali si dispiega tutta la potenza della vita: Il settimo giorno è triste e divertente, terribile e speranzoso, crudele e dolce, tutto mischiato per creare quell’effetto unico che si prova quando si è davanti a un libro che racconta l’esperienza di vivere una vita. Non è importante che le nostre esperienze siano simili a quella del protagonista e dei vari personaggi che incontra: proviamo empatia per il solo fatto di essere umanə e di riconoscere quello stesso arrabattarsi nel percorrere bene il tempo a nostra disposizione.

Ovviamente, come ogni buona storia di questo tipo, si parla molto di morte: anzi, Yu Hua parte proprio dalla morte del suo protagonista e dai sette giorni in cui vagherà nell’aldiquà e incontrerà altre persone defunte con le loro storie. D’altronde quale altro momento se non quello seguente alla morte per poter trovare il senso di una vita?

In un aldilà molto burocratico e freddo, non molto diverso dalla freddezza dell’aldiquà, Yang Fei ripercorre la sua vita e lascia che questa si intrecci con i racconti delle altre persone incontrate durante il suo viaggio, che siano conosciute o nuove conoscenze. È ovvio che in un mondo così spietato il solo modo per resistere e opporsi sia curare i rapporti umani. Se niente vale davanti al denaro e al profitto, prendersi cura dellə altrə è un atto rivoluzionario.

L’unico aspetto che mi ha lasciata perplessa è stato la storia di Topina, che comprende una bella dose di violenza domestica e che mi è sembrata gestita con una fastidiosa mancanza di sensibilità sul tema. E prima che mi parliate di culture diverse, vorrei farvi notare che il femminismo è anche in Cina – e ho la sensazione che tra gli uomini susciti le stesse reazioni scomposte alle quali siamo abituatə nel nostro angolo di mondo; mentre tra le donne non sia abbastanza diffuso, con le solite devastanti conseguenze.

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Valutazione del libro: quattro stelline gialle

4 risposte a “Il settimo giorno di Yu Hua”

  1. L’ho letto un sacco di tempo fa e mi è piaciuto molto; ironico ma anche spietato nel mettere a nudo le contraddizioni e le cose aberranti…. una bella lente con cui guardare da vicino questo grande paese.

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    1. Anche a me è piaciuto molto: peccato per il finale, dove secondo me Yua Hua non è stato all’altezza della sensibilità che ha mostrato nel resto del romanzo nel gestire la storia di Topina.

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  2. Bellissima recensione, alla fine parlare della morte è sempre una scusa per parlare della vita. Nutro però le stesse perplessità nei confronti della storia di Topina, trattata malissimo dal fidanzato, eppure il loro amore viene poi celebrato come grande e puro.

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    1. Sì, infatti, mi è sembrato abbastanza stonato con il resto del romanzo.

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Scrivi una risposta a Baylee Cancella risposta

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