Buon lunedì, prodi seguaci!🌬️

La prima citazione dell’anno spetta a Aphrodite di Pierre Louÿs, che nel 1896 si inventa questa bella usanza di Efeso.

«A Efeso, nel nostro paese, quando due giovani ragazze nubili e vergini come Rodide e me si amano l’un l’altra, la legge permette loro di sposarsi. Vanno tutte e due al tempio di Atena a consacrare le loro due cinture; poi al santuario di Ifinoe, a regalare una ciocca dei loro capelli mischiati e infine sotto il peristilio di Dioniso, dove alla più maschia delle due viene consegnato un piccolo coltello d’oro affilato e un panno bianco per tamponare il sangue. La sera, quella delle due che è la fidanzata, viene condotta alla sua nuova casa, seduta su un carro fiorito tra suo “marito” e la paraninfa, circondata da torce e da suonatrici di flauto. E da quel momento hanno tutti i diritti degli sposi; possono adottare delle bambine e farle partecipare alla loro vita intima. Sono rispettate. Hanno una famiglia. Ecco il sogno di Rodide. Ma qui non c’è questa usanza…».

«Cambieremo la legge,» disse Criside «e voi vi sposerete, me ne faccio carico io».

«Oh, davvero?» esclamò la piccola, rossa di gioia.

«Sì, e non chiedo chi di voi due farà il marito. So che Mirto ha tutto quel che ci vuole per darne l’illusione. Sei fortunata, Rodide, ad avere una simile amica. Per quanto se ne dica, sono rare».

Copertina di Aphrodite di Pierre Louÿs: riporta un quadro di Lawrence Alma-Tadema, Una differenza di opinioni, con due giovani donne ornate di diadema e vestite con abiti di foggia classicheggiante. Entrambe guardano in alto verso la nostra destra e sono appoggiate alla vasca di una fontana. Sullo sfondo un porticato con colonne in stile corinzio ornato con una pergola con fiori violetti, e il mare con una scogliera in lontananza.

Descrizione: “[…] Vedremo mai tornare i giorni di Efeso e di Cirene? Ahimè! Il mondo moderno soccombe sotto un’invasione di bruttezza. Le civiltà risalgono verso nord, entrano nella nebbia, nel freddo, nel fango. Che notte! Un popolo vestito di nero circola per le strade infette. A che pensa? Non lo si sa più; ma i nostri venticinque anni rabbrividiscono all’idea di essere esiliati tra i vecchi. Perlomeno, che sia permesso a coloro che per sempre rimpiangeranno di non aver conosciuto quella giovinezza inebriante della terra, che noi chiamiamo la vita antica, che sia permesso loro di rivivere, grazie a un’illusione feconda, i tempi in cui la nudità umana, la forma più perfetta che possiamo conoscere e anche concepire, poiché la crediamo fatta a immagine di Dio, poteva svelarsi sotto la figura di una cortigiana sacra, davanti ai ventimila pellegrini che affollavano le spiagge di Eleusi; dove il più sensuale degli amori, l’amore divino da cui siamo nati, era senza sporcizia, senza vergogna, senza peccato; che sia loro permesso dimenticare diciotto secoli barbari, ipocriti e brutti, di risalire dalla palude alla sorgente, di ritornare devotamente alla bellezza originale, di ricostruire il Grande Tempio al suono dei flauti incantati e di consacrare con entusiasmo ai santuari della vera fede i cuori sempre posseduti dall’immortale Aphrodi”

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2 risposte a “Citazione della settimana – “Aphrodite” di Pierre Louÿs”

  1. Sempre Louys. Veramente interessante, ormai dovrò recuperare questo autore!

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    1. Mmh sì, sembra più interessante di quanto pensassi!

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