
Il libro ricostruisce la storia del popolo etrusco, prima grande civiltà d’Italia, dal periodo villanoviano (IX secolo a.C.) fino alla completa fusione con il mondo romano (I secolo a.C.), restituendo di fatto agli Etruschi il giusto posto tra le maggiori civiltà del passato. Con un territorio esteso dalla Pianura padana fino a Capua, riuniti nella lega delle dodici città, gli Etruschi furono i primi unificatori della penisola, dominatori dei mari, commercianti, esperti nella lavorazione dei metalli e del bronzo in particolare, abili architetti e pittori, raffinati ceramisti e orafi. La cultura etrusca si arricchì grazie ai contatti con i popoli del Mediterraneo, fu ampiamente influenzata dal mondo greco e influenzò a sua volta quello romano, basti ricordare che gli ultimi tre re di Roma erano di origine etrusca, che la incorporò fino a cancellarla. Questa nuova edizione, aggiornata dall’autrice con i più recenti studi e scoperte, offre un’approfondita ricostruzione cronologica e tematica dell’evoluzione della civiltà etrusca, intrecciando evidenze archeologiche, analisi della struttura sociale, racconto delle attività e pratiche funerarie, studio dei manufatti e dell’arte. Il risultato è una descrizione minuziosa della cultura e degli usi etruschi, con una particolare attenzione alla condizione femminile, resi in modo vivido e sfaccettato grazie anche al ricco apparato iconografico che rende il volume uno strumento imprescindibile per la comprensione di questo popolo.

Storia culturale degli etruschi è stata una bellissima lettura: posso dire che ha soddisfatto la mia voglia di approfondire gli etruschi e mi sento di consigliarla a chiunque abbia questa curiosità. Haynes ha uno stile divulgativo semplice e appassionante che mi ha catturato abbastanza da rendere le cinquecento pagine di questo volume leggere e piacevoli.
Si tratta infatti di un libro rivolto a chi non ha grandi conoscenze – se non proprio nessuna – riguardo agli etruschi: non contiene nessuna nuova scoperta (tenete anche conto che in lingua originale il libro è uscito nel 2005), ma Haynes mette a frutto il suo rigore di etruscologa per riferire solo quello che sappiamo e quelle che sono le ipotesi più probabili, escludendo quelle che lei definisce le complesse elucubrazioni intellettuali basate più sulle teorie che sulle prove archeologiche. Elucubrazioni che per un popolo così misterioso si sprecano, a causa delle pochissime testimonianze dirette scritte e dello sguardo acceso di pregiudizi e rivalità politica dei popoli (greci e romani) che con gli etruschi sono venuti in contatto.
L’unico aspetto della cultura etrusca che non troverete granché approfondito in questo volume è la mitologia: per stessa ammissione dell’autrice, una sua analisi avrebbe richiesto troppo spazio, quindi vengono riportate solo le informazioni necessarie per continuare a seguire la trattazione.
Forse non sarebbe stato male aggiungere un piccolo glossario da consultare alla bisogna sui vari termini tecnici dell’arte e dell’architettura classica: immagino che per chi non ha familiarità con i vari nomi dei vasi potrebbe sentirsi un po’ smarritə (niente che non si trovi su Wikipedia, però averlo in fondo al volume sarebbe più comodo).
Potrebbe essere quindi un bel regalo per chi ha la passione per i popoli antichi: è un libro costoso, ma con una bella carta spessa e la ricchezza di molte immagini a colori, per cui il costo può essere giustificato.




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