Buon lunedì, prodi seguaci!🏺

In questi giorni di ferie ho pensato che mi sono davvero rotta le scatole di tutta questa ammirazione per l’impero romano e di quando eravamo i padroni del mondo (cit.): tutta questa pretenziosità mi sembra nascondere che quello dell’antica Roma sia l’unico impero del mondo antico che si saprebbe nominare.

Questa premessa sembra annunciare la lettura di due libri su altri imperi del mondo antico, ma non ho niente del genere nella mia libreria, quindi il mio volo mentale si arresta su due libri sugli etruschi, assimilati proprio dai romani e dispersi nelle nebbie della storia al punto che le teorie parascientifiche sulla loro civiltà si sprecano.

Divisore rosso, due rami incrociati

Siccome la fuffologia etrusca è viva e in salute, ho cercato inizialmente un libro serio sulla storia del popolo etrusco e ho trovato Storia culturale degli etruschi di Sybille Haynes, che per venticinque anni è stata la curatrice delle collezioni etrusche del British Museum. Questo libro è la raccolta più completa delle sue ricerche: è infatti un bel mattoncino di cinquecento pagine. Come bonus, un’attenzione particolare è riservata alla condizione femminile nella società etrusca.

Copertina di Storia culturale degli etruschi di Sybille Haynes: riporta l'altorilievo di una testa di una giovane donna, forse Leucotea.

Il libro ricostruisce la storia del popolo etrusco, prima grande civiltà d’Italia, dal periodo villanoviano (IX secolo a.C.) fino alla completa fusione con il mondo romano (I secolo a.C.), restituendo di fatto agli Etruschi il giusto posto tra le maggiori civiltà del passato. Con un territorio esteso dalla Pianura padana fino a Capua, riuniti nella lega delle dodici città, gli Etruschi furono i primi unificatori della penisola, dominatori dei mari, commercianti, esperti nella lavorazione dei metalli e del bronzo in particolare, abili architetti e pittori, raffinati ceramisti e orafi. La cultura etrusca si arricchì grazie ai contatti con i popoli del Mediterraneo, fu ampiamente influenzata dal mondo greco e influenzò a sua volta quello romano, basti ricordare che gli ultimi tre re di Roma erano di origine etrusca, che la incorporò fino a cancellarla. Questa nuova edizione, aggiornata dall’autrice con i più recenti studi e scoperte, offre un’approfondita ricostruzione cronologica e tematica dell’evoluzione della civiltà etrusca, intrecciando evidenze archeologiche, analisi della struttura sociale, racconto delle attività e pratiche funerarie, studio dei manufatti e dell’arte. Il risultato è una descrizione minuziosa della cultura e degli usi etruschi, con una particolare attenzione alla condizione femminile, resi in modo vivido e sfaccettato grazie anche al ricco apparato iconografico che rende il volume uno strumento imprescindibile per la comprensione di questo popolo.

Divisore rosso, due rami incrociati

Il secondo libro pigliato è Mitologia etrusca di Andrea Verdecchia, studioso delle civiltà dell’Italia preromana. È un libro molto più agile del precedente, ma a sfogliarlo velocemente sembra comunque molto attento rispetto delle fonti, alla loro attendibilità e alla loro corretta interpretazione.

Copertina di Mitologia etrusca di Andrea Verdecchia: riporta la parte superiore di una figura alata, con una torcia in mano (credo).

Gli Etruschi accolsero passivamente il mito greco o ebbero una loro mitologia? Ad uno sguardo superficiale sembra che l’immaginario mitologico etrusco sia in tutto dipendente dalla cultura greca. Ma se andiamo ad osservare alcuni manufatti artistici in cui compaiono personaggi del tutto sconosciuti alla tradizione greca, come Vanth, Pava Tarchies e Lasa Vecu, e se ci addentriamo nei più profondi meandri della letteratura classica, in cui troviamo le storie di Tages e della Ninfa Vegoia, di Porsenna e del mostro Volta, ci accorgiamo che una mitologia etrusca vera e propria è esistita.

Divisore rosso, due rami incrociati

Dubito che riuscirò a leggerli in agosto, ma intanto li ho buttati nella mischia delle letture prossime. Erano libri che conoscevate? Fatemi sapere, e anche se avete altri consigli in tema!

A presto!🐍

4 risposte a “PdM 2024: le task di agosto”

  1. Ottima idea approfondire la cultura etrusca!

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    1. Ogni tanto mi passano queste voglie di approfondire argomenti random 😄

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  2. L’impero romano era fico, però. 😔 Tuttavia, dire che eravamo i padroni del mondo è sbagliato sotto diversi punti di vista, non solo per il poco velato nazionalismo nella sua versione più becera. Intanto, italiani e romani sono due cose diverse, come sono diversi tutti i popoli che abitano uno stesso territorio a duemila anni di distanza. E poi, “mondo” è un po’ esagerato. Una bella fetta di territorio, certo, ma non il mondo. 😂
    Buona lettura sugli etruschi, che sono effettivamente poco conosciuti e passano in sordina, ma hanno influenzato molto Roma. 😉

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    1. Meno fico l’uso propagandistico che se ne continua a fare e che avevo rotto già un secolo fa. Dovremmo rettificare in padroni (forse) del 2% del mondo.
      Grazie, li si considera sempre troppo di striscio, poveri etruschi.

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