Buon lunedì, prodi seguaci!🐮
Vi scrivo dalla mia schifosissima pozza di sudore: ormai non mi ricordo più quando è iniziata questa sofferenza, spero solo che ce la lasceremo alle spalle con la fine di luglio. Spero che voi stiate bene, visto che quest’anno si passa da una calamità all’altra…
Tra le varie cose che ho fatto per ingannare il tempo e raggiungere le benedette ore notturne c’è stata guardare Rūrangi su Arte, una serie tv di due stagioni da cinque episodi ciascuna (ma su Arte trovate solo la prima).
Qualora non lo conosceste, Arte è un media europeo di servizio pubblico: nasce nel 1992 e dal 2018 è disponibile anche in Italia, con contenuti sottotitolati in italiano. Il servizio è gratuito e potete fruire dei contenuti da browser, app o smart tv. Essendo un servizio pubblico offre contenuti perlopiù informativi e/o educativi.

Rūrangi parla di Caz Davies, attivista trans, che torna nella sua città natale (la Rūrangi del titolo) dopo che il suo amante, un celebre giocatore di rugby, si è tolto la vita, probabilmente schiacciato dalla sua doppia vita.
Non ho moltissimo da dire perché è una storia molto breve (gli episodi durano una ventina di minuti e insieme fanno la durata di un film) e tutto sommato me ne manca un pezzo, non disponibile su Arte: in generale, ho trovato che ci fosse davvero troppo dramma. Capisco che lo scopo era mostrare le difficoltà di un ragazzo trans, di come essere trans (e LGBTQIA+ in generale) possa peggiorare la salute mentale a causa della queerfobia della società, ma qui si è esagerato: anche perché il minutaggio è talmente scarno che risulta tutto concentrato, senza dare il tempo di sedimentare agli eventi.

Non posso dire che sia completamente da buttare, perché – a partire dal cast – è evidente che ci si è impegnatə per metter su una bella storia: si è cercato di mostrare quanto è difficile venire a patti con la propria sessualità, si è creata una comunità credibile che rappresenta bene la complessità della relazione con le diversità e sono stati inseriti anche dei momenti teneri e genuinamente divertenti. Però non posso fare a meno di pensare che per una volta mi sarebbe piaciuto vedere una storia con protagonista una persona trans con più gioia e meno dramma.
Spero che prima o poi Arte renda disponibile anche la seconda stagione: mi piacerebbe proprio vedere come si conclude la storia.
E voi che mi raccontate? Conoscevate Arte o Rūrangi? Fatemi sapere!
A presto!🍉
Fonte immagini: TMDB


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