Buon lunedì, prodi seguaci!🧺

Cara comunità queer, che ne dici se molliamo il Pride di giugno-luglio e lo facciamo in primavera, visto che c’è una crisi climatica in corso e la nostra Stonewall è stata in aprile? Perché sennò alla fine stioppiamo tuttə di caldo e lasciamo ə queerfobicə a festeggiare, eh.

Meme Joe Bastianich che dice: Vuoi che muoro?

Comunque, vi lascio una storiella divertente tra quelle contenute in La bibbia dei poveri di Carlo Lapucci, che è una delle poche cose che riesco a leggiucchiare con questo caldo infernale.

La stoltezza dei solleciti

Un pover’uomo aveva un figlio vagabondo che dormiva fino a tardi. Lo rimproverava, lo minacciava: yuyyo era inutile.

Una mattina, essendosi sparsa la voce che all’alba un tale aveva trovato in piazza un portafoglio pieno di soldi, l’uomo corse subito a svegliare il figlio, dicendo:

«Sai cos’è successo, poltrone? Un tale ha trovato stamattina presto un portafoglio pieno, proprio nella piazza… Vedi cosa significa alzarsi presto? Se tu fosse passato per primo stamattina, l’avresti trovato, e invece la fortuna è toccata a un altro!»

Ancora nel sonno il figlio l’ascoltò, poi gli rispose:

«Se quello l’ha trovato e s’era alzato presto, vuol dire che qualcuno s’era alzato prima di lui e l’aveva perso: se fosse stato a letto come me non gli sarebbe successo.»

E si rimise a dormire.

Copertina de "La bibbia del poveri" di Carlo Lapucci: il titolo è circondato da scenette che illustrano la creazione del mondo secondo la mitologia cristiana, la creazione degli esseri umani e la successiva cacciata dall'Eden

Leggende, racconti brevi, fiabe e aneddoti: in una parola “novellette”, briciole preziose di una forma di conoscenza antica come il mondo. Sono storie appartenenti alla tradizione orale che hanno percorso le civiltà nel tempo e nello spazio fino ad arrivare a noi per parlarci di uomini e donne, bambini e animali, angeli e diavoli, re e soldati. Lapucci ha raccolto questo materiale eterogeneo in un prezioso scrigno di espedienti e casi, situazioni, detti legati a vicende, esempi che, nella forma di una breve narrazione e con infinite varianti, costituiscono un patrimonio culturale comune. Tutti mattoni di un edificio fondato sull’esperienza collettiva, costruito con la saggezza dei secoli e cementato con l’ironia, tutte pagine di una semplice e suggestiva Bibbia dei poveri.

4 risposte a “Citazione della settimana – “La bibbia dei poveri” di Carlo Lapucci”

  1. Che perla di saggezza, mi ha fatto ridere 😂

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    1. Mai sottovalutare la saggezza popolare!😏

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  2. Questa storiella me la devo tatuare da qualche parte, mi sento rappresentata.
    Sul pride mi hai fatto ridere ma ti appoggio pienamente, d’estate si deve stare chiusi a casa tre mesi, in letargo.

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    1. Bisogna ricordare le basi a tutta queste gente troppo operosa!🤣
      Pienamente d’accordo, io discendo palesemente da una scimmia che andava in letargo d’estate.

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