“Forse, se le cose fossero diverse, a questo mi potrei abituare. A venire cullata nel suo calore e nella sua luce. A venire apprezzata. A venire amata. Ma non ho alcuna fede nell’amore. L’amore non mi può salvare. Scelgo la vendetta.” A Huaxia ogni ragazzo sogna di pilotare le Crisalidi, giganteschi robot da guerra mutanti derivati dalle spoglie degli Hundun, alieni animati dal metallo-spirito che da tempo hanno invaso la Terra insediandosi oltre la Grande Muraglia. La massima aspirazione concessa a una ragazza, invece, è quella di diventare la pilota-concubina di qualche famoso combattente, ottenendo una lauta ricompensa per la propria famiglia in cambio quasi sempre della vita, consumata nello sforzo mentale richiesto per supportare il pilota in battaglia. Quando la diciottenne Zetian si offre per il ruolo, ha in mente tutt’altro: il suo scopo è assassinare il celebre pilota responsabile della morte della sorella. Ciò che non ha pianificato, però, è di sopravvivere alla sua vendetta sul campo dimostrando una forza mentale inaudita per una donna, venendo quindi etichettata come Vedova di Ferro, leggendaria figura di pilota donna molto temuta e – non per caso – sconosciuta al popolo che segue ogni combattimento sul proprio tablet. Per domare la sua scomoda ma inestimabile forza mentale, Zetian viene messa in coppia con Li Shimin, il più forte e controverso pilota di Huaxia, che porta sulle spalle l’assassinio della propria famiglia. Ma una volta assaggiato il potere, Zetian non si piegherà tanto facilmente. Non perderà occasione di sfruttare la loro forza e infamia combinate per scampare a un attentato dopo l’altro, finché non riuscirà a capire esattamente perché il sistema dei piloti funziona in modo misogino e a impedire che altre ragazze vengano sacrificate.

2022 RHC, Task 24: Scegli una task da una qualsiasi delle sfide degli anni precedenti e ripetila!

Ogni tanto succede che, nonostante tu abbia per le mani un libro scritto in maniera discutibile, ti ritrovi a divorare pagine su pagine e a divertirti un mondo. Questo è quello che mi è successo con Iron Widow: la scrittura di Zhao è molto acerba e in alcuni passaggi vira decisamente verso il brutto, ma mi ritrovo qui a non vedere l’ora di leggere il prossimo volume. Che magia è questa?

Sicuramente Zhao non mi ha conquistata con il primo capitolo, che già mostra un bel mix di scrittura bruttarella e problemi di realismo (davvero una ragazza abituata alle botte si scompone per la depilazione delle sopracciglia?). Non mi ha conquistata nemmeno con il worldbuilding perché sono ancora molto confusa riguardo al funzionamento delle Crisalidi e a come fanno a derivare dagli Hundrun, i nemici alieni di questa storia.

La grande forza di Iron Widow è di avere un’eroina forte credibile: Zetian non è la solita donna abile con le armi, che sa menare le mani e che sa sempre come cavarsi fuori dai guai. Zetian è evidentemente una contadinotta che è entrata in un mondo pieno di intrighi e del quale fa fatica a capire le dinamiche: colleziona un bel po’ di passi falsi a causa della sua ignoranza e della sua ingenuità, ma impara a farne tesoro per raggiungere il suo obiettivo.

E qual è il suo obiettivo? Zetian vuole distruggere il sistema che la accetta solo come strumento a servizio degli uomini e ammazzare tuttз coloro che si frappongono tra lei e la sua libertà e, nel fare questo, non esiterà a infrangere qualunque regola le venga imposta, soprattutto la regola aurea della femminilità: il ruolo di cura. Non capita spesso di leggere di un’eroina che rigetta in maniera così radicale gli stereotipi della brava donna da non aver nemmeno paura di essere moralmente discutibile.

Tutto questo mi ha divertito enormemente e non ha guastato nemmeno il fatto che, pur con milioni di difetti, Iron Widow ha un ritmo indiavolato che non ti permette di annoiarti. Voglio davvero leggerne ancora: non vedo l’ora che esca Heavenly Tyrant per immergermi ancora nello stile trucido di Zhao e seguire Zetian che ammazza un sacco di gente.