Buon lunedì, prodi seguaci!🍶

Dopo la grande fatica di leggere L’arcobaleno della gravità, ci stava proprio un romanzo giapponese molto rilassato e tranquillo come La cartella del professore di Hiromi Kawakami. Eccovene un assaggio – ed è proprio il caso di dirlo, visto quanto si mangia e si beve in questo libro!

Le mele nella cesta posata accanto al mio cuscino fanno un buon odore. Nell’aria fredda dell’inverno, il profumo è più intenso del solito. Io sbuccio sempre le mele tagliandole prima in quattro, ma mia madre – ricordo ora nella mia mente offuscata – con il coltello toglie prima la buccia tutt’intorno. Una volta, a un mio fidanzato, ho sbucciato una mela. Ai fornelli non valgo granché, tanto per cominciare, ma anche se fossi brava, non sono il tipo da preparare il bentō a un uomo, da andare a casa sua a fargli da mangiare o invitarlo a cena da me per servirgli manicaretti. Ho sempre temuto di restare intrappolata, se mi fossi comportata così. E non mi andava nemmeno che fosse lui a provare la sensazione di venire incastrato. Cioè, se sentirsi in trappola era inevitabile, in realtà bastava non dare alla cosa troppa importanza, ma non riuscivo ad abituarmi a quell’idea.

Tsukiko ha poco meno di quarant’anni. Vive sola, e dopo il lavoro frequenta uno dei tanti piccoli locali di Tòkyo dove con una modica spesa si possono mangiare ottimi manicaretti e bere qualche bicchiere di birra o di sake. In una di queste occasioni incontra il suo insegnante di giapponese del liceo. Tsukiko e il prof, come lei lo chiama, iniziano a parlare e trovano subito un’intesa nella loro passione per il cibo. Le leccornie della delicata cucina giapponese accompagnano gli incontri mai programmati di due persone cosi diverse eppure simili nella quieta accettazione della propria solitudine, e ogni incontro rappresenta un impercettibile avvicinamento. Dopo infiniti appuntamenti, giunge il momento in cui il prof vince il pudore e chiede a Tsukiko se accetterebbe di frequentarlo «con la prospettiva di stringere una relazione amorosa».
La storia di un amore insolito, e la scoperta di una scrittrice capace di cogliere, senza mai cadere nel sentimentalismo, la dolcezza della vita.