
Sullo sfondo di grandi avvenimenti storici, l’invasione della Russia da parte della Grande Armée di Napoleone con la battaglia di Borodino e l’incendio di Mosca, Tolstoj narra le vicende di due nobili famiglie russe, i Bolkonskij e i Rostov, e descrive l’intera società russa, dai ceti più alti ai più umili.
Ci sono due elementi che mi impediscono di amare alla follia Guerra e pace: il primo riguarda i personaggi, mentre il secondo ha a che fare con le idee di Tolstoj (e non solo perché ha scritto tipo duecento pagine su quanto fosse detestabile Napoleone: avremmo capito anche con meno pagine che non lo sopportava, ecco).
Sul primo punto, devo dire di essere una lettrice in cerca di personaggi ribelli: leggermi millequattrocento pagine di gente che si fa milioni di problemi nel cercare di aderire all’ideale che in quel momento le sembra il paradigma al quale aspirare mi ha fatto venire il latte alle ginocchia. Tra Pierre e Bolkonskij non so chi avrei strozzato più volentieri (e mi fa molto ridere il fatto che nell’introduzione alla mia edizione si affermi che Pierre è il personaggio che più di tutti attira le simpatie dellǝ lettorǝ).
Sulle idee di Tolstoj – manco a dirlo – ho trovato insopportabile, e a tratti addirittura ridicolo, il determinismo che permea Guerra e pace. Voglio dire, Pierre non ha sposato Hélène perché era scritto che doveva andare così; l’ha sposata perché è un coglione che dovrebbe smettere di usare il destino come scusa per giustificare qualunque bischerata gli capiti di fare.
In secondo luogo, la concezione delle donne di Tolstoj è terrificante. Lo so che è un romanzo dell’Ottocento e badabim e badabam, ma a volte la ragione non è sufficiente a farti passare il fastidio provato davanti a ciò che stai leggendo. Penso che il personaggio che ha attirato di più la mia simpatia sia Natasha: prima con la faccenda con Bolkonskij, che mi è sembrata molto surreale; poi con l’uomo che finisce per sposare – mamma mia, che tristezza.
Eppure, nonostante tutto questo, ho macinato pagine su pagine di Guerra e pace senza particolari difficoltà perché la capacità di Tolstoj di caratterizzare i suoi personaggi è tale da far passare in secondo piano ogni discrepanza e da farteli ricordare anche se sono una miriade. Quindi il mio consiglio è di leggerlo, senza paura per la mole (Tolstoj scorre come l’acqua) e senza temere i pippotti su Napoleone (che a una certa sembrano mattonate sulle dita dei piedi, ma poi finiscono, dai).
Questa è la più bella recensione su Guerra e pace che mi sia capitata di leggere!! Bella perché sincera, documentata (cioè si capisce che lo hai letto, tutto, e non come certi millantatori che sparano giudizi di seconda mano), analitica e, perché no, divertente.
E’ così che si affrontano i classici, senza paura di confrontarsi con loro, con passione e con sincerità. Almeno, questo è il mio punto di vista.
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Be’, non sono assolutamente in grado di recensirlo seriamente, quindi l’ho buttata sul ridere. Lieta che hai apprezzato, dobbiamo lasciare liberi i classici di essere letti in tutta tranquillità!💛
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Allora non sono l’unico ad aver trovato antipatico Pierre! Mi fa molto piacere. Nonostante tutto è un romanzo incredibilmente stupendo e importantissimo che bisogna assolutamente leggere almeno una volta nella nostra vita.
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Pierre non lo sa, ma gli ho urlato contro per la stragrande maggioranza della lettura!😂
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Io più che altro mi mettevo la mano davanti alla faccia. XD
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Detestavo e detesto tuttora Pierre! Dico tuttora perché questa primavera ho avuto la bella idea di provare a rileggere Guerra e pace, ma mi sono resa conto che avrei finito col demolire un mito della mia adolescenza: alcune delle obiezioni che hai fatto mi hanno sfiorato la mente.
Da ragazza ho amato alla follia questo libro: vuoi perché ero appassionata (e lo sono tuttora) del periodo storico in cui è ambientato. vuoi perché alcuni passaggi dedicati a Bolkonskij (non quelli con Nastasha, per carità) mi hanno letteralmente folgorata.
Forse serve la dose d’incoscienza giovanile che ti porta a dire “sì è un mattone, ma lo finirò sicuramente. Libro non ti temo!” per apprezzarlo appieno. Come dire, possibile che sia uno di quei romanzi che si possono amare solo in certi periodi della vita? Chissà…
Buone letture!
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Forse è un romanzo da una lettura sola. Tolstoj scrive abbastanza bene da riuscire a “distrarti” dalle sue idee, ma a una seconda lettura, archiviata ormai la meraviglia da “prima lettura”, la tua attenzione finisce per focalizzarsi su cosa ti sta davvero dicendo Tolstoj. A quel punto una buona fetta di meraviglia se ne va…
Quindi, “Guerra e pace” sarà archiviato come uno di quei romanzi che, come “Anna Karenina” non rileggerò mai perché non è il caso.
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