Buon lunedì, prodi seguaci!🍇
In questo periodo di vendemmia mi sto dedicando (anche) alla lettura de Il mondo in fiamme di Naomi Klein per la 2020 RHC. Se siete in cerca di un libro rigoroso sui legami tra emergenza climatica e sistema economico, vi consiglio di metterlo in lista.
Il problema non è la “natura umana”, come ci dicono spesso. Non siamo nati costretti ad acquistare tanto, e nel recente passato siamo stati felici (in molti casi più felici) consumando parecchio di meno. Il problema è il ruolo esagerato che il consumo è arrivato a recitare nella nostra specifica epoca.
Il tardo capitalismo ci addestra a creare noi stessi tramite le nostre scelte di consumo: lo shopping è il modo in cui formiamo la nostra identità, troviamo una comunità e ci esprimiamo. Quindi dire alla gente che non può acquistare quanto vuole perché i sistemi di supporto del pianeta sono sovraccarichi potrebbe essere visto come una sorta di aggressione, pari a dir loro che non possono essere realmente se stessi. Probabilmente è per questo che, delle tre R originali, riduzione, riuso, riciclo, solo la terza è stato un fattore trainante dato che permette di continuare a far compere fin quando sbattiamo i rifiuti nel cassonetto giusto. Le altre due, che impongono che si consumi di meno, erano praticamente già fallite in partenza.

Da più di vent’anni Naomi Klein è la più importante reporter della guerra economica che le grandi multinazionali hanno condotto a spese delle persone e del pianeta. Non ha mai smesso di combattere per la giustizia sociale e per la salvezza dell’ambiente, documentando le catastrofi in corso e raccogliendo dati, spesso scomodi. Questo libro svela le verità che non conosciamo e mostra le conseguenze di quelle che non vogliamo vedere, portandoci sui fronti dei disastri naturali contemporanei, dalla Grande barriera corallina ai cieli anneriti dal fumo nel Pacifico nordoccidentale, fino ai danni provocati in Porto Rico dall’uragano Maria. Quelli di Naomi Klein sono interventi tragicamente premonitori, perché ci mettono in guardia sui disastri ecologici che ci aspettano se perdiamo l’ultima occasione per agire e cambiare la direzione del nostro futuro. Per combattere la crisi climatica dobbiamo essere capaci di rinunciare alla cultura consumistica, schiacciata sull’ipocrisia di un eterno presente, e anche alla costruzione dei muri che dividono i popoli e alimentano le disuguaglianze. Dobbiamo lasciarci alle spalle l’illusione di poter dimenticare i danni che la nostra civiltà procura al pianeta. Questa catastrofe globale non è solo un problema politico: ha a che fare con la nostra immaginazione e con il coraggio di affrontare la sfida di un cambiamento radicale nel nostro stile di vita. Per superare la crisi del clima, dobbiamo cambiare il sistema che l’ha prodotta.
Conosco l’autrice, ma a dire il vero sono troppi anni che non la seguo più.
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Sono circa a metà, lo sto trovando un libro molto interessante.
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Klein è una attivista
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Scusa… Mi è partito il send…
Dicevo. Una attivista e scrittrice che apprezzo molto. Ha la capacità di andare a fondo e di dire quello che pensa.
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Ahah, capita!💚
Sì, è vero. Ha un’enorme chiarezza espositiva e penso che nessunǝ possa accusarla di irragionevolezza. Il che, visto il tema del libro, è molto importante.
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