Buon martedì, prodi seguaci.
Fa davvero molto caldo ed è un periodo un po’ di merda per me: avrei solo voglia di scrivere le mie solite bischerate e di gioire per una buona legge contro le discriminazioni basate sull’identità di genere e orientamento sessuale – finalmente! – e invece sono qui a usare il mio piccolo e inutile blog per scrivere due righe dopo aver letto questa intervista di Repubblica a Francesca Izzo, una delle fondatrici di Se non ora quando.
“Identità di genere” è un’espressione controversa?
Siccome sono una tizia a caso con una connessione a Internet e ho voluto dare a Izzo il beneficio del dubbio, mi sono cercata queste controversie.
Ho trovato il Definitions Related to Sexual Orientation and Gender Diversity in APA Documents, dove vengono raccolte varie definizioni di termini/espressioni relative agli orientameni sessuali e alle diversità di genere. Nel documento si legge:
Terms related to sexual orientation and gender diversity have been defined in several APA documents. Due to the developing understanding of constructs, shifting usage of terms, and contextual focus of these documents, the definitions vary somewhat. This resource provides definitions and their sources.
La mia brutta traduzione:
I termini relativi all’orientamento sessuale e alla diversità di genere sono stati definiti in diversi documenti dell’APA. A causa della crescente compresione dei costrutti, del cambiamento nell’uso dei termini, e del contesto specifico su cui si focalizzano questi documenti, le definizioni variano leggermente. Questa risorsa fornisce le loro definizioni e le loro fonti.
Tutta qui la controversia? Definizioni che variano di poco perché ancora non ne sappiamo abbastanza? Mi sembra sufficiente per inserire l’espressione in una legge, tanto più che l’espressione non è sconosciuta al diritto italiano (la sentenza n. 221/2015 della Corte Costituzionale, definisce espressamente l’identità di genere quale “diritto fondamentale”, come spiegato in questo post di Facebook da Angelo Schillaci) e tanto più che la scienza, anche quando non ha la risposta definitiva, non può essere usata per rafforzare pregiudizi e discriminare gruppi di esseri umani.
Si sostituisce l’identità basata sul sesso con quella basata sul genere?
Boh. Il sesso e l’identità di genere sono due degli elementi che costituiscono l’identità sessuale di una persona, insieme al ruolo di genere e all’orientamento sessuale. Se il sesso è ancora lì, dov’è la sostituzione? Non capisco.
Transessualità sì, identità di genere no
C’è un motivo per cui oggi si preferisce usare il termine transgender piuttosto che che transessuale: infatti, non tutte le persone trans sono transessuali, un termine che indica l’aver intrapreso un percorso di transizione che mira a modificare i caratteri sessuali per allineare la propria fisicità alla propria identità.
Accogliere la proposta di Izzo significherebbe escludere dalla protezione di questa legge diverse persone e, se nessuno deve essere discriminato, io ci vedo un grosso problema.
Non vogliamo cancellare il fatto che ci siano uomini e donne
Non vogliamo nemmeno cancellare il fatto che ci siano persone che non sono né maschi né femmine, visto che esistono anche quelle intersessuali, cioé persone che nascono con caratteri sessuali primari e/o secondari che non possono essere identificabili come esclusivamente maschili o femminili.
Sapete cosa accadeva – e purtroppo ancora accade – alle persone intersessuali? Il disagio che l’ambiguità dei loro caratteri sessuali provocava era tale che venivano sottoposte a un’assegnazione arbitraria del sesso alla nascita e in base a questa assegnazione venivano sottoposte a mutilazioni genitali e interventi di chirurgia estetica in modo che rientrassero a forza nella binarietà dei sessi. Il tutto giustificato nel supremo interesse dellu bambinu, che si riteneva avrebbero avuto una vita di insoddisfazione e rigetto a causa delle loro differenze.
Il risultato? Salute psico-fisica compromessa, difficoltà nei rapporti sessuali (chi praticava questi interventi ometteva di dire che il piacere durante i rapporti sessuali sarebbe stato fortemente compromesso), assegnazione a un genere che non era il proprio con conseguenti interventi irreversibili, un alto tasso di suicidi e via di questo passo.
Cosa è accaduto alle persone intersessuali scampate a questo scempio? Niente di particolare. Non hanno subito particolari rifiuti, la loro vita sessuale era soddisfacente e non si sono mai fatte particolari problemi sui loro corpi.
Purtroppo la scienza è praticata da esseri umani con i loro bias e la sua storia è costellata di errori tremendi: oggi sappiamo dalla biologia che tra il sesso femminile e quello maschile non c’è un muro di mattoni, ma una serie di sfumature che rendono la dicotomia maschio-femmina semplicistica. In questi giorni, sto leggendo un libro molto interessante sull’argomento e colgo l’occasione per consigliarvelo: Making Sense of Intersex di Ellen K. Feder.
Eh, ma l’ha detto J.K. Rowling!
Ah be’, allora. Immagino che si farà da parte pure la ricerca scientifica degli ultimi venti o trent’anni.
(Grazie tante Rowling per tutti i danni che le tue affermazioni faranno a destra e a manca).
Donna è diventato un termine discriminatorio
Dipende. Se usate donna per includere uomini trans per il genere assegnato loro alla nascita, è molto probabile che il termine non venga percepito come un complimento. Lo stesso si può dire del sostenere che le donne trans non siano vere donne: è un po’ come dire che chi nasce e cresce in Italia non è davvero italianu perché ha i genitori senza cittadinanza italiana. Sono proprio aspetti del pensiero essenzialista che mi lasciano perplessa non appena li si declina nella concretezza della realtà: sarà che il mio cervello simpatizza con l’esistenzialismo.
Che c’entra la misoginia con l’omotransfobia?
Non dico tutto, ma parecchio. Facciamola semplice: l’uomo omosessuale viene percepito come meno virile (e più effemminato, vero o meno) di quello eterosessuale, perché percepito come disponibile ad avere un rapporto sessuale come passivo, un ruolo storicamente assegnato alle sole donne in una società patriarcale come la nostra. E se le donne hanno un ruolo subalterno da meri oggetti sessuali, perché gli uomini omosessuali dovrebbero essere da meno? Anzi, scatta il desiderio di punirli per il loro rifiuto del privilegio della mascolinità ed ecco qui l’aggressione omofoba (La città e l’isola di Gianfranco Goretto e Tommaso Giartosio racconta bene questa storia in Italia).
Devo spiegarvi anche che le donne lesbiche, dal canto loro, facendo benissimo a di meno degli uomini, rifiutano il loro ruolo di oggetto sessuale che esiste solo per compiacere gli uomini e feriscono i loro fragili ego? O che le persone trans confondono le acque, abbattendo quel muro rigido tra la presunta binarietà dei generi e i rigidi ruoli assegnati loro di conseguenza nelle società patriacali? E dai.
Le donne non sono una categoria, ma la metà del genere umano
Non sono sicura di aver capito al cento per cento questa affermazione: mi sembra che le donne siano una categoria di esseri umani se questi vengono divisi in base al genere. In ogni caso, mi sembra intendere che le donne siano speciali e che sia indegno debbano comparire in una legge che difende persone omosessuali e trans. Manco queste fossero merda e non esistessero donne omosessuali e/o trans.
Boh, forse devo solo andare a letto, perché sono stanchissima e non capisco più quello che leggo (e probabilmente nemmeno quello che scrivo, già domani mi vedo a mettermi le mani nei capelli per il massacro della mia povera lingua, ma ehi, non per niente siete prodi seguaci a seguire i miei brontolii).
Credo sia una questione complessa, da affrontare con serietà e disponibilità all’ascolto. Soprattutto, una materia che andrebbe affrontata lasciando la parola a chi ne è più interessato, e dunque capace di cogliere ogni aspetto. In materia di diritti bisogna andarci con cautela, e non come degli elefanti in un negozio di cristalleria.
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Queste circostanze sarebbero il momento giusto per fare un po’ di approfondimento, intervistare le persone che la legge andrà a difendere e varie figure professionali che potrebbero fornire più di un’opinione personale.
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Come hai detto tu è un argomento molto complesso che va affrontato con molta calma e che dev’essere anche spiegato a chi non conosce bene questo mondo. Per esempio i miei genitori fanno fatica a capire i vari termini e stanno cercando di capire questo vasto mondo (almeno mia madre). E bisogna stare attenti a persone che dicono cose brutte come ad esempio il fatto che le donne trans non siano donne o che dare diritti a omosessuali, transgender sia un pericolo per gli etero. C’è gente che marcia sull’ignoranza delle persone e il massimo che possiamo fare e sensibilizzare la gente a questo argomento.
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Ma infatti momenti come questo sarebbero l’ideale per fare chiarezza e spiegare realtà con le quali molte persone non hanno familiarità, in modo da sgombrare il campo da paure immotivate.
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Trans-genere. di genere non meglio identificato.
Baylee, tutta la tua retorica va verso questa direzione, quindi non si possono fare centinaia e centinaia di leggi diverse asseconda della natura e grado di tansgenia subita.
Attenzione! Una pianta o animale transgenico è un essere vivente il cui genoma è stato alterato dal trasferimento di un gene o di geni da un’altra specie o razza. Baylee, stai entrando in una palude pericolosa con sabbie mobili delle quali nulla sapevi dell’esistenza , esperimento illegale applicato sugli umani ancora prima della tua nascita.
Baylee, siamo 7 miliardi e si va verso la sterilizzazione di massa (G8 Genova) . Ecco perché è impossibile fare una legge a protezione delle cavie, perché la giustizia fino a che non ha i tabulati sul banco in materia di sperimentazione genetica, come può legiferare. Il problema deve essere rimandato alla Cultura Generale, l’unica capace di creare le regole simpatiche, di tolleranza ed accettazione del “modificato”.
Nella tua conclusione ci sei arrivata da sola alla soluzione che condivido appieno: “C’è gente che marcia sull’ignoranza delle persone e il massimo che possiamo fare e sensibilizzare la gente a questo argomento.” Brava.
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