Buon lunedì, prodi seguaci!🎃

Siamo nella settimana di Halloween e per festeggiare ho deciso di dedicare quattro giorni di articoli sul blog a uno dei temi cardine della ricorrenza: la morte. Non l’argomento più allegro del mondo, ma, visto che dobbiamo passarci tuttə, non è male informarsi al riguardo, magari buttando l’occhio su cosa c’è al di là delle interpretazioni religiose.

Si comincia quindi con una breve citazione da Mortalità di Christopher Hitchens, che racconta della malattia che lo ucciderà in un anno e mezzo e, sebbene io sia in disaccordo con diverse posizioni di Hitchens, trovo questo libriccino molto interessante.

Finora ho deciso di accettare qualunque cosa la mia malattia mi riservi e di rimanere combattivo pur misurando la portata del mio inevitabile declino. Lo ripeto, non è niente di più di quello che deve fare una persona sana in tempi più dilatati. È il nostro comune destino. In ogni caso, però, si può fare a meno di facili massime che non sono all’altezza della loro fama.

In un giorno di giugno, durante il tour di presentazione della sua autobiografia, Christopher Hitchens viene colpito nella sua camera d’albergo da lancinanti dolori al petto e al torace. Come scriverà più tardi nel primo di una serie di illuminanti pezzi per Vanity Fair, è il giorno in cui si trovò improvvisamente deportato “dal paese dei sani oltre il desolato confine della terra della malattia”. Nel corso dei successivi diciotto mesi, Hitchens ha continuato a scrivere, a sorprendere i lettori con la straordinaria qualità del suo lavoro e a rifuggire illusori conforti, preferendo affrontare la vita e la morte con entrambi gli occhi aperti. In questo racconto avvincente, descrive acutamente le afflizioni della malattia, discute dei tabù che la circondano ed esplora il rapporto con il mondo, abbracciando l’intera gamma delle emozioni umane. Mortalità è la storia esemplare del rifiuto di accucciarsi di fronte all’ignoto e una lucida indagine sulla condizione umana. Intriso di acuta intelligenza e dell’inconfondibile humour del suo autore, il testamento di Hitchens non è solo una brillante e coraggiosa opera di letteratura ma anche la rivendicazione della dignità e del valore dell’uomo.