Buon sabato, prodi seguaci! ^^

Oggi termina l’Asexual Awareness Week e vi scrivo della proliferazione di nuove parole per indicare orientamenti sessuali e identità di genere. Non si tratta, infatti, di una questione che riguarda soltanto l’asessualità, ma anche tutte quelle comunità dove il fermento della scoperta è ancora molto vivace.

(Se non avete idea di cosa stia dicendo, potete dare un’occhiata ai due glossari presenti sul blog, quello sugli orientamenti sessuali e l’altro su quelli romantici, mentre qui potete trovare un elenco di identità di genere)

Periodicamente, capita di leggere commenti di persone che si lamentano dell’aumento di orientamenti sessuali e identità di genere: c’è chi dice sia diventata una moda, chi ribatte il solito “ci sono solo uomini e donne”, chi si lamenta che tra un po’ ognuno avrà una sua etichetta personalizzata, chi tuona che si sta solo creando confusione, chi ribatte che non vuole essere etichettato perché dopotutto è un essere umano come tutt* e via di questo passo.

Il primo punto da chiarire è che non stanno nascendo nuovi orientamenti o identità di genere: queste nuove parole nascono per descrivere realtà già esistenti, ma che fino ad oggi non avevano raccolto l’attenzione (e spesso il rispetto) che meritano. La parola cane non ha creato l’animale cane non più di quanto la parola cupiosessuale abbia creato le persone cupiosessuali.

Il secondo è che bollare tutte queste strane e nuove parole come inutili e figlie di una moda che presto avrà fatto il suo corso significa delegittimare e cancellare esperienze che, per quanto lontane dalle vostre, non hanno meno dignità. Il fatto che ci costi un certo ammontare di fatica imparare nuove parole e familiarizzare con i concetti che si portano appresso non autorizza nessun* di noi a ridicolizzarle. Dietro quelle parole ci sono persone: non dimentichiamolo mai.

Infine, vorrei dire alcune cose a chi rifiuta le etichette (e biasima ** altr* per continuare a usarle). La parole riassumono definizioni, che a loro volta riducono al minimo comune multiplo esperienze anche molto diverse tra di loro. Quanti modi diversi ci saranno di essere omosessuali? Eppure, tutti questi sono accomunati dal provare attrazione sessuale verso persone dello stesso sesso/genere. Quando non riesci a capire cosa stai provando e perché il tuo sentire sia tanto diverso da quello delle persone che ti circondano, trovare la parola che definisce le tue sensazioni e i tuoi sentimenti è molto importante. Innanzi tutto perché non sei sol*: ci sono altre persone come te; poi perché è un solido punto di partenza per partire all’esplorazione delle parti di te che non sono comprese nel m.c.m.

Infatti, l’unico pericolo dell’esistenza di tante parole, anche molto specifiche, è quello di fossilizzarsi su quella definizione (che, per sua natura, è essenziale), senza analizzare qual è il modo specifico in cui voi la vivete. Una volta che avrete trovato e accettato la vostra definizione, non fermatevi (anche se fa bene all’anima prendersi un po’ di tempo per gongolare, orgoglios* di aver avuto tanto coraggio), ma andate avanti e con lo stesso coraggio guardate anche negli angolini più bui e polverosi della vostra identità: anche quelle più sgradevoli e che vi piacciono meno sono importanti parti di voi (conoscerle può aiutarvi a “limitare i danni”, tanto per dirne una).

Ovviamente, tutto questo si può applicare un po’ a qualunque aspetto di noi, non solo all’identità di genere o all’orientamento sessuale: a riprova del fatto che, per quanto diversi, noi esseri umani siamo più interconnessi di quanto siamo soliti pensare.

Buon fine settimana, seguaci!💜💜💜

11 risposte a “La guerra delle etichette”

  1. a me alcune etichette paiono ridicole e inutili in effetti, non ci credo che chi si definisce sapiosessuale non guarda anche all’aspetto fisico del potenziale partner, noi ci innamoriamo di un corpo non solo della mente

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    1. per essere esatti corpo e mente hanno la stessa importanza per suscitare desiderio

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    2. Tu ti innamori anche di un corpo…. altre persone no, non sono interessate all’estetica dei corpi. Non trovo niente di strano, ridicolo o inutile in nessuno dei due casi…

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      1. Quasi tutti abbiamo delle preferenze estetiche, chi più chi meno ed è legittimo, questo non vuol dire che ci si innamora solamente dei “bellocci” (anche se chi è belloccio attrae un po’ di più), ma anche chi si innamora di persone ritenute fisicamente non belle ha delle preferenze fisiche; l’amore (a prescindere dalla presenza o meno di rapporti sessuali) non è qualcosa di “disincarnato” che prescinde dalla fisicità, noi non siamo solo una mente

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      2. L’amore ha tante di quelle sfumature che non puoi davvero rinchiuderlo in una definizione solo perché la senti vicina a te. Detto questo, stavamo parlando di attrazione, sulla quale non abbiamo un gran potere decisionale: ti piace chi ti piace, punto. Le persone sapiosessuali sono attratte dalle menti, e allora? Pensi che stiano mentendo? È quello che provano, il modo nel quale l’attrazione funziona per loro: puoi essere bello o brutto, bravo a letto o meno, ma se non “stimoli” la loro mente non sei interessante come partner… non si tratta di sminuire il corpo in un vecchio dualismo di religiosa memoria, ma solo di descrivere ciò che si prova.

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      3. ho il sospetto che quel vecchio dualismo religioso sia uscito dalla porta per rientrare dalla finestra in versione “laica” ma magari mi sbaglio. Non so come ci si possa innamorare solo di un corpo senza guardare ANCHE all’interiorità della persona e non so come ci si possa innamorare solo dell’interiorità senza guardare ANCHE al corpo dell’altra persona, trovo che trascurare uno dei due aspetti per concentrarsi solo sull’altro non sia auspicabile mi spiace se offendo qualcuno ma è ciò che sento ma non posso nè voglio vietare a nessuno di sentire ciò che sente e come lo sente. E non voglio negare le sensazioni di nessuno anche perchè non sopporterei che qualcuno negasse il mio modo di innamorarmi e ciò che mi suscita attrazione e ciò che non me la suscita

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      4. Io non capisco come tu possa fare una colpa a qualcuno di non trovare attraente quello che tu ritieni lo sia: per alcuni la scintilla che fa scattare l’interesse è il corpo, per altri la mente, per altri ancora entrambi. Ovvio che se avvi una relazione ti prendi il “pacchetto completo” e potrai apprezzare la sua presenza, fisica e mentale, in qualunque modo poi questa si sviluppi nel rapporto.

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      5. proprio perchè la relazione amorosa prevede il pacchetto completo a prescindere da come si sviluppi nel rapporto, per me sarebbe meglio che ci piaccia tutto il pacchetto, poi certe cose potranno piacerci un po’ meno, un po’ di più o allo stesso modo. Ma ripeto: ognuno faccia come vuole. Io so che ci starei male se la mia compagna, la persona che amo e da cui vorrei essere riamato mi dicesse “mi piace come ragioni ma il tuo corpo mi repelle” oppure “mi piace il tuo corpo e solo quello” ma non voglio imporre la mia visione a nessuno

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  2. Facendo riferimento al commento sopra, io credo che se non sai di cosa stai parlando è meglio se lasci perdere. Solo perchè tu non credi che qualcuno si possa innamorare di un’altra persona senza guardare all’aspetto fisico non vuol dire che non sia in effetti così. Il fatto che tu voglia esprimere la tua opinione a riguardo non ti dà il diritto di definire certe etichette ridicole e inutili…dopotutto dietro queste etichette ci sono delle persone che spesso devono affrontare molte difficoltà e tu con i tuoi giudizi non aiuti di certo. Tu ti innamori anche dell’aspetto fisico, bene, ma non tutti sono come te.

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    1. va bene, ognuno si innamori come vuole e di ciò che vuole. Io ci tengo a ribadire che gli umani non sono solo mente o spirito ma pure carne qualunque sia il loro genere o orientamento sessuale

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