Buon inizio di settimana in ritardo: colpa della corrente elettrica (e quindi la connessione) che mi ha abbandonata a tradimento…
Sto ancora leggendo 26 poesie di Dylan Thomas, quindi vi propongo una poesia tratta da questa raccolta.
Non da questa collera
Non da questa collera, anti-culmine dopo
Che il rifiuto paralizzò i suoi fianchi e il fiore zoppo
Si curvò come una bestia a lappare il fiotto solitario,
In una terra cinghiata dalla fame,
Ella riceverà una scorpacciata d’erbacce
E potrà generare quelle mani viticce che palpo
Attraverso i tormentati, due mari.
Dietro il mio capo un quadrato di cielo s’affloscia
Sul sorriso circolare lanciato da amante ad amante
E la palla dorata rotola via dai cieli;
Non da questa collera, dopo
Che il rifiuto rintoccò come campana sott’acqua, il suo sorriso
Potrà generare quella bocca, dietro lo specchio,
Che brucia lungo i miei occhi.
Nato a Swansea, Galles, nel 1914, Dylan Thomas è stato giornalista, sceneggiatore cinematografico e radiofonico, narratore, ma soprattutto poeta di impetuosa vitalità.
Morto a New York nel 1953 a soli trentanove anni, distrutto dall’alcool e dalle droghe, Dylan Thomas ha lasciato pagine di poesia naturale e istintiva, sostenuta da una personalità capace di diventare mito per più di una generazione.