Teresa scrive manuali di auto-aiuto, in cui consiglia alle lettrici di andare incontro al domani piene di fiducia e ottimismo. Un insegnamento che proprio lei, però, si guarda bene dal seguire: vive praticamente reclusa in casa, frequenta solo lo zio magistrato e pochissime amiche storiche, e respinge da anni un vicino aitante e sciupafemmine che la corteggia implacabile. Per sfuggire alla noia apre un blog di piccola posta, sotto il falso nome di Lucilla, sul quale si scatena con risposte ciniche e spietate ai problemi di cuore che le vengono sottoposti, riscuotendo grandissimo successo. Proprio il suo stile corrosivo stuzzica il Vendicatore, uno stalker che si dimostrerà davvero pericoloso. Teresa sarà costretta a uscire dal proprio guscio per risolvere l’enigma che le sta rovinando un’esistenza che aveva costruito faticosamente perché fosse la più ordinata possibile; al suo fianco ci saranno lo zio e due inaspettati cavalieri che faranno la loro parte per tirarla fuori dai guai. Lei, che voleva solo una vita tranquilla, si trova a dover fare i conti con una lunga sfilza di imprevisti e di colpi di scena, usando solo l’arma della sua intelligenza e dell’umorismo.
Volevo solo un libro divertente – o almeno scritto bene. Ci sono alcuni dialoghi che sono a dir poco raccapriccianti: sembrano usciti direttamente dall’alter ego del nostro mondo (leggi: grondano falsità artificiosa da scrittore da ogni carattere). Niente suspension of disbelief, nessuna illusione. Il che fa il paio con alcune acrobazie sintattiche che mi sono dimenticata di annotare, ma che aggiungevano il pepe. Negli occhi.
L’unico elemento degno di nota sono i commenti acidi tratti dal blog e che aprono ogni capitolo (sebbene ad un certo punto abbiano subìto un calo di acidità).
I personaggi sono più che piatti. Prendiamo ad esempio lo zio. Descritto con dovizia di particolari come un magistrato tosto impegnato nella lotta alla criminalità, fa in realtà la sua comparsa come macchietta sputa-citazioni. Dal suo comportamento sembra più uno zio mansueto e iperprotettivo che un magistrato antimafia.
Neanche la trama tiene su questo romanzo, né la parte del giallo né la parte del romance. La soluzione del mistero del Vendicatore del Testosterone (sic) stalker è servita su un piatto d’argento moooooolte pagine prima che gli acuti indagatori riescano a venirne a capo. Il romance fa solo finta di tenerci sulle spine, ma lo sappiamo chi farà breccia nella solida corazza di acidità con la quale la protagonista si protegge.