La bellissima vampira Payne, sorella gemella di Vishous e indomita guerriera, ha appena iniziato ad assaporare la libertà dopo una lunghissima prigionia e si prepara a scoprire un mondo a lei sconosciuto insieme ai membri della Confraternita. Finché un incidente la lascia paralizzata. Quando Payne chiede la morte, piuttosto che rassegnarsi a un’esistenza mutilata, Vishous decide di accettare l’aiuto di un uomo di cui non si fida, Manny Manello, l’unico chirurgo in grado di tentare la difficile operazione che potrà forse restituire alla vampira la capacità di camminare. Tra il dottore e la paziente nasce ben presto un’attrazione che li porta a vivere emozioni e sentimenti mai provati. Qualcuno però è sulle tracce di Payne, in cerca di vendetta: il vampiro Xcor, giunto dall’Europa a capo di un gruppo di rinnegati e rimasto orfano di padre proprio per mano della guerriera. Quali verità nascoste emergeranno dal passato di Xcor e Payne?
Da dove iniziare a scrivere quanto mi è piaciuto questo libro?
Potrei iniziare da Payne. Tosta, spietata e insofferente alle regole quanto il gemello Vishous, non c’è niente che non sarebbe disposta a fare per liberarsi dal giogo della Vergine Scriba. E non c’è niente che possa convincerla a entrare in un’altra gabbia: il suo corpo paralizzato.
Niente tranne un affascinante chirurgo umano, Manny Manello, abbastanza tosto da tenerle testa (e da tenere testa a un Vishous piuttosto alterato – eufemismo… – da come si sta evolvendo la vicenda). D’altronde, come potrebbe Payne stare con un uomo che si fa mettere sotto da quel fratello che lei ama così tanto da aver ucciso il loro padre – il terribile Carnefice – per vendicarlo di quando gli aveva fatto?
Payne e Manny sono una bella coppia. Lei è un afrodisiaco mix di guerriera implacabile ed Eletta ben educata (quando lei darà dello str**** a Vishous, entrambi scoppieranno a ridere); Manny, invece, è un mix altrettanto potente di padre protettivo e mandrillo impenitente.
Ma non ci sono solo loro, come di consuetudine nei libri della Ward. Un ruolo importantissimo lo giocano anche Vishous, Jane e, naturalmente, Butch.
L’equilibrio che Vishous si era faticosamente costruito con Jane, infatti, va in crash non appena Payne entra nella sua vita. Il muro costruito per imprigionare la sua anima nera e reprimere le sue pulsioni più oscure crolla, insieme alla sua relazione con Jane, segretamente terrorizzata di non soddisfarlo abbastanza, di non essere in grado di dargli quello di cui ha bisogno.
Ed ecco che entra in scena Butch, il migliore amico che ognuno vorrebbe avere. In uno dei momenti più toccanti del volume, costringe Vishous a rientrare in carreggiata e a tirare finalmente fuori quell’oscurità che minacciava di fargli perdere ogni cosa.
Ma c’è chi non è così fortunato – per il momento. La vita di Qhuinn, infatti, sta andando di male in peggio. Imprigionato da una vita di denigrazione e pregiudizi, non riesce ad accettare di amare Blay, per quanto il suo cuore sanguini. Oscillerà pericolosamente verso l’autodistruzione, finché non interverrà Layla, con la quale riesce a confidarsi per allontanare da lei la convinzione di non essere gradita da nessuno.
Blay, d’altro canto, è profondamente ferito dal doppio rifiuto di Qhuinn. Una ferita ancora viva, che nemmeno le ottime arti amatorie – e probabilmente anche qualcosa di più – di Saxton riescono a guarire. Da parte sua, Saxton sa che Blay non riuscirà mai a dimenticare Qhuinn, anzi… nonostante tutto, cerca invano di farli riavvicinare.
Oltre ai vecchi personaggi, poi, facciamo la conoscenza della Banda dei Bastardi, guidati da Xcor. Combattono i lesser parallelamente alla Confraternita e avranno un ruolo preminente in futuro, come già si inizia ad intravedere in questo volume.
Ritroviamo anche il vecchio collega di Butch, José De La Cruz, accoppiato con un nuovo poliziotto. Chissà che in futuro non giochi un ruolo importante…