Buon giovedì, prodi seguaci.

Oggi è il Transgender Day of Remembrance, la giornata che ricorda le persone trans e gender diverse uccise a causa di crimini d’odio.

Come ogni anni, in questo periodo il TGEU, un’organizzazione no-profit per i diritti e il benessere delle persone trans in Europa e in Asia centrale, pubblica l’aggiornamento annuale del suo progetto globale Trans Murder Monitoring, che monitora gli omicidi di persone trans e di gender diverse a livello globale, documentando i casi dal 2008.

I dati di quest’anno rivelano un cambiamento pericoloso: un numero crescente di vittime di omicidio sono leader e attivistə del movimento trans. Nell’ultimo anno, ə attivistə trans hanno rappresentato il 14% degli omicidi segnalati e sono il secondo gruppo più colpito a livello globale, dopo ə lavoratorə del sesso. L’aumento anno su anno degli omicidi di attivistə trans dimostra che si tratta di un tentativo di mettere a tacere coloro che lottano per i diritti dei trans in tutto il mondo.

I dati mostrano che:

  • Tra il 1° ottobre 2024 e il 30 settembre 2025 sono stati segnalati 281 omicidi di persone trans e gender diverse.
  • Dal 2009, il monitoraggio del TGEU ha registrato 5322 omicidi in tutto il mondo.
  • Ə lavoratorə del sesso rimangono il gruppo più colpito tra tutte le professioni conosciute (34%).
  • Si registra un notevole aumento degli omicidi di attivistə e leader di movimenti, che quest’anno sono il secondo gruppo più colpito per professione, rappresentando il 14% dei casi (in aumento rispetto al 9% del 2024 e al 6% del 2023).
  • In linea con gli anni precedenti, il 90% degli omicidi segnalati sono femminicidi (le vittime erano donne trans o persone transfemminili).
  • L’88% delle vittime erano persone trans nere o razzializzate, con un calo del 5% rispetto al picco storico raggiunto lo scorso anno (93%).
  • Il 24% delle vittime aveva un’età compresa tra i 19 e i 25 anni, il 25% tra i 26 e i 30 anni, il 26% tra i 31 e i 40 anni e il 5% meno di 18 anni.
  • Il 68% degli omicidi è avvenuto in America Latina e nei Caraibi; il Brasile è in testa alla lista per il 18° anno consecutivo con il 30% dei casi totali.
  • In Europa sono stati segnalati cinque casi, in calo rispetto agli otto del 2024.
  • Negli Stati Uniti sono stati segnalati 31 casi, in calo rispetto ai 41 del 2024.
  • Il 44% degli omicidi segnalati sono stati commessi con armi da fuoco.
  • Il 25% degli omicidi segnalati è avvenuto per strada e il 22% a casa della vittima.

Dal 2024 sono state uccise in totale 281 persone trans e gender diverse, in calo rispetto ai 350 casi dell’anno scorso. Tuttavia, questo calo non significa per forza che ci sia più sicurezza. Probabilmente riflette la crescente invisibilità di questi omicidi nei media, una tendenza che potrebbe essere influenzata dai cambiamenti negli algoritmi dei motori di ricerca e dei social media o dal disinteresse diffuso dei media, che può rendere più difficile identificare e verificare gli omicidi.

«Dal 2020 ho notato un calo di questo tipo di notizie, che potrebbe essere dovuto all’invisibilità di questi reati o a una maggiore sottostima dei casi», ha affermato Sayonara Nogueira dell’Observatorio Trans & Rede Trans Brasil.

«Non è possibile affermare che le informazioni e i risultati qui presentati rappresentino tutti gli omicidi e gli atti di violenza contro le persone trans, a causa dei limiti del monitoraggio e della mancanza di dati governativi».

Poiché molti omicidi vengono segnalati in modo errato oppure omessi, spesso a causa di misgendering, stigma o segnalazioni errate da parte dei media, il numero reale di omicidi è probabilmente molto più alto.

Allo stesso tempo, il contesto generale di violenza contro le comunità trans si sta intensificando. L’ostilità anti-trans a livello statale sta legittimando la violenza e indebolendo la tutela dei diritti umani, lasciando le persone trans sempre più indifese ed esposte.

Quest’anno l’Asia è stata l’unica regione al mondo in cui i casi sono aumentati rispetto al 2024, con un totale di 51 casi, il numero più alto mai registrato nella regione, pari al 18% del totale mondiale. Il Pakistan ha registrato il maggior numero di omicidi in Asia nel 2025, superando l’India. In termini di casi totali, il Pakistan è ora al settimo posto a livello mondiale, diventando il secondo Paese asiatico dopo l’India.

Contemporaneamente, i dati suggeriscono che la maggior parte delle regioni sta registrando una tendenza al ribasso nei casi segnalati di omicidi contro persone trans. L’America Latina e i Caraibi continuano a rappresentare la stragrande maggioranza dei casi, con Brasile, Messico, Colombia e Venezuela che registrano i numeri più alti nella regione. Tuttavia, il numero registrato nel 2025 è stato inferiore a 200: è la prima volta che il totale scende al di sotto di questa soglia negli ultimi 15 anni.

I casi in Nord America sono tornati ai livelli pre-pandemici, dopo aver raggiunto il picco massimo degli ultimi quattro anni. In Europa, il numero di omicidi segnalati quest’anno (5) è il più basso mai registrato dall’inizio della raccolta dati da parte di TGEU.

Nessuna vittima è stata segnalata nel nostro Paese.

Se volete leggere i nomi e qualche dettaglio (compreso il motivo della morte) per dedicare loro un pensiero, potete trovare l’elenco a questo link.

Fonte: TGEU
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