Buon lunedì, prodi seguaci!🪑

In questa settimana che inizia ad assomigliare davvero a novembre sto leggendo un giallo svedese che per il momento non sembra affatto un giallo: L’uomo con due vite di Håkan Nesser. Teoricamente è il terzo volume della serie dedicata all’ispettore Gunnar Barbarotti, ma non sembra che non rispettare l’ordine di lettura tolga qualcosa alla comprensione (almeno per il momento).

Cosa diamine vuoi ricavare dagli anni che ti rimangono da vivere su questa Terra, Ante Valdemar Roos?

La domanda lo terrorizzava, in effetti. O forse era la risposta a creargli quell’oppressione nel petto.

Perché una risposta non c’era. O comunque non una risposta sensata.

Voglio starmene seduto fuori della mia casetta nel bosco a guardarmi intorno. Magari fare una passeggiata ogni tanto. Entrare in casa se fa freddo.

Accendere il caminetto.

Poteva essere quello, il senso? Come sarebbe stato il mondo se tutti se ne fossero rimasti semplicemente seduti a guardarsi intorno e ad accendere caminetti?

Be’, pensò Valdemar, non è un mio problema. Io di sicuro non sono come gli altri, ma spero comunque di avere ancora un po’ di bontà nascosta da qualche parte.

Almeno un pochino.

Non sapeva perché fosse saltata fuori questa cosa della bontà, ma dopo questo riassunto della situazione non gli occorse più di qualche minuto per cadere in un sonno profondo e misericordioso.

Copertina di "L'uomo con due vite" di Håkan Nesser: in primo piano c'è la sagoma di un uomo con quattro occhi, mentre sullo sfondo si vede una casetta e da una delle finestre si intravede la silhouette rossa di una donna.

Descrizione: “La vita non potrà mai essere meglio di così.” Ante Valdemar Roos non si riconosce in queste parole, le parole di suo padre: a quasi sessant’anni conduce un’esistenza ordinaria. Sua moglie non lo capisce; le figlie di lei lo considerano un fallito; i colleghi di lavoro lo trattano con indifferenza, se non con disprezzo. Ma un giorno la fortuna gli sorride, e la schedina giocata con tanta pazienza anno dopo anno risulta vincente. Valdemar decide di tenere per sé questa notizia e comincia a costruirsi una vita parallela, che comprende un’idilliaca casa nel bosco. Anna Gambowska è una ragazza difficile, in fuga da un centro di recupero per tossicodipendenti. Vent’anni, una chitarra, uno zaino e un passato burrascoso che sta cercando di lasciarsi alle spalle quando si imbatte in un’idilliaca casa nel bosco… L’ispettore Gunnar Barbarotti è bloccato in un letto d’ospedale con una gamba rotta, quando Alice Ekman Roos gli chiede di indagare sulla scomparsa del marito. Il caso non sembra complicato, finché le ricerche condotte dai colleghi dell’ispettore non portano al ritrovamento di un cadavere: di chi si tratta? E cos’ha a che fare con Anna? O con Valdemar? Nel terzo romanzo della serie che lo vede protagonista, l’ispettore italo-svedese Barbarotti ci appassiona con le vicende legate alla sua nuova e caotica famiglia allargata e con il caso di un uomo qualunque che cerca disperatamente di riscattare una vita senza qualità.

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