Copertina di "L'uomo con due vite" di Håkan Nesser: in primo piano c'è la sagoma di un uomo con quattro occhi, mentre sullo sfondo si vede una casetta e da una delle finestre si intravede la silhouette rossa di una donna.

Descrizione: “La vita non potrà mai essere meglio di così.” Ante Valdemar Roos non si riconosce in queste parole, le parole di suo padre: a quasi sessant’anni conduce un’esistenza ordinaria. Sua moglie non lo capisce; le figlie di lei lo considerano un fallito; i colleghi di lavoro lo trattano con indifferenza, se non con disprezzo. Ma un giorno la fortuna gli sorride, e la schedina giocata con tanta pazienza anno dopo anno risulta vincente. Valdemar decide di tenere per sé questa notizia e comincia a costruirsi una vita parallela, che comprende un’idilliaca casa nel bosco. Anna Gambowska è una ragazza difficile, in fuga da un centro di recupero per tossicodipendenti. Vent’anni, una chitarra, uno zaino e un passato burrascoso che sta cercando di lasciarsi alle spalle quando si imbatte in un’idilliaca casa nel bosco… L’ispettore Gunnar Barbarotti è bloccato in un letto d’ospedale con una gamba rotta, quando Alice Ekman Roos gli chiede di indagare sulla scomparsa del marito. Il caso non sembra complicato, finché le ricerche condotte dai colleghi dell’ispettore non portano al ritrovamento di un cadavere: di chi si tratta? E cos’ha a che fare con Anna? O con Valdemar? Nel terzo romanzo della serie che lo vede protagonista, l’ispettore italo-svedese Barbarotti ci appassiona con le vicende legate alla sua nuova e caotica famiglia allargata e con il caso di un uomo qualunque che cerca disperatamente di riscattare una vita senza qualità.

Divisore

Questo romanzo inizia con quello che probabilmente è il sogno di moltə: Ante Valdemar Roos vince alla lotteria una somma che gli permette di mollare il suo lavoro e di comprarsi una casetta nel bosco. A differenza di altre famiglie, però, non ci si trasferisce con moglie e figlie per evitare il logorio della vita moderna, ma se la tiene per sé e vi si reca ogni giorno invece di andare a lavorare.

Abbiamo quindi un perfetto esempio di impiegato modello che tuttə reputano la quintessenza della prevedibilità e della noia e che invece ha una doppia vita di cui nessunə è a conoscenza. Una doppia vita che non prevede chissà quali trasgressioni, solo di passare del tempo in santa pace in quelle che dovrebbero essere le sue ore produttive.

Ovviamente le cose non andranno esattamente come pianificate dal nostro Valdemar, ma la domanda che serpeggia lungo tutto il romanzo è: com’è una vita degna di essere vissuta? Cosa bisogna fare perché la vita abbia un senso? Niente nella vita di Valdemar sembra poter dare una risposta a queste domande che accompagnano l’essere umano da tempo immemore, almeno finché un incontro non gli darà la possibilità di riempire di significato la sua esistenza.

Per circa metà, L’uomo con due vite non sembra nemmeno un giallo: Nesser si prende tutto il tempo per tracciare il contesto che darà la svolta drammatica a questa storia. Una storia così fuori dal consueto che chi si troverà a indagare sulla vicenda si immaginerà scenari molto lontani dalla realtà e fino alla fine non saprà bene che pesci prendere. L’ho trovato proprio un bel romanzo, forse adatto anche a chi di solito non ama i gialli, e penso proprio che leggerò altro di Nesser.

Divisore
Valutazione del libro: quattro stelline gialle

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.