Copertina di … E così via… di Boris Ryžij: riporta la firma dell'autore.

Descrizione: La raccolta di poesie di apre con questa poesia:

La sacca ai piedi, in un buio androne,
suona il sassofono la notte intera,
mentre nel parco dorme l’ubriacone,
disteso sul giornale della sera.


E se non muoio, dico per davvero,
un musicante diverrò io pure,
con la camicia bianca e il fiocco nero
per strada suonerò le notti intere,


così che dorma, ebbro fino in fondo,

l’ubriacone e sorrida al firmamento:
dormi, senza curarti più del mondo,
e sia musica, musica soltanto.

Divisore

In questo angolo di mondo siamo abituatə a vedere la dissoluzione dell’Unione Sovietica come un evento storico positivo: tuttə abbiamo ben presenti le immagini di persone festanti che scavalcano o picconano il Muro di Berlino nel novembre 1989. Com’è prassi, però, la realtà è più complessa di un singolo momento di gioia e oggi è chiaro come il costo umano della transizione post-comunista sia stato ingente, con un peggioramento della qualità della vita tale che si è registrato addirittura un ingente aumento di decessi prematuri. Un’ulteriore conferma del fatto che la libertà è bella, ma il capitalismo selvaggio un po’ meno.

In questo contesto nasce la raccolta di Boris Ryžij, un poeta che ho incrociato per la prima volta su Il rifugio dell’ircocervo e che mi sono convinta a leggere dopo che Giovanni Savino, storico specialista di Russia ed Europa orientale, ne aveva pubblicato una poesia sul suo canale Telegram, Russia e altre sciocchezze. Ryžij è considerato uno dei poeti migliori della sua generazione, nonostante ci abbia lasciato ad appena ventisei anni.

La poesia di Ryžij sono tra le più strazianti che mi sia capitato di leggere: parlano con nostalgia di un mondo che sta svanendo e non hanno alcuna speranza per quello nuovo che sta arrivando. Il problema per Ryžij è che lui non riesce ad adattarsi a dei cambiamenti tanto repentini, lui che si sente della schiatta di quellə che stanno nelle ultime file e non sanno bene cosa fare di se stessə e delle loro vite.

Non è la raccolta di poesie ideale per tirarsi sul il morale in mezzo allo sfacelo della nostra contemporaneità, ma di sicuro è possibile trovarci l’eco del nostro disagio di fronte a cambiamenti che ci tolgono la terra sotto ai piedi. Non guasta che questa edizione sia veramente curatissima: ha il testo russo a fronte e un apparato di note e commento a ogni poesia che rende possibile comprendere ogni testo a fondo.

Divisore
Valutazione del libro: quattro stelline gialle

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